La sinistra è finita, non ha dubbi Fausto Bertinotti. Intervistato da Il Dubbio, l’ex presidente della Camera ha analizzato le elezioni del 25 settembre e ha acceso i riflettori sulla debacle del Partito Democratico. “Con queste elezioni è finito il dopoguerra contraddistinto dall’antifascismo. Si apre una fase a- fascista, che è una rottura con la storia dell’antifascismo della seconda metà del secolo scorso”, le sue parole, ma il passaggio più rilevante è dedicato appunto alla sinistra.
Secondo Fausto Bertinotti, “è finita anche la sinistra. Il centrosinistra, che è l’ultima veste in cui è entrata la sinistra politica, finisce qua. Con una sconfitta verticale del Pd, che è stato il perno di questa idea e di questa costruzione politica. Finisce, insomma, con un fallimento”. Per poter rinascere, è necessario che i protagonisti piddì riescano a prende atto del fallimento: “La rinascita può avvenire su due terreni”.
“Ecco cosa serve alla sinistra per rinascere”
Per Fausto Bertinotti, la rinascita può avvenire su un terreno che si muove dal basso e su un terreno che si muove dall’alto. Sul primo punto: “Dal basso, ovviamente, intendo dalla società e dalla riscoperta del valore fondante del conflitto. Sono molto stupito da come si cerchi ripetutamente una via di fuga da questa crisi verticale con parole d’ordine senza peso, senza significato, come “tornare nei territori”. Buoni propositi senza spina dorsale politica”. Dall’alto, invece, bisogna tornare a lavorare a una nuova idea di società alternativa a questo modello economico e sociale: “Ma questo processo deve nascere fuori dalle forze politiche esistenti, con processi simili a quelli visti in Europa. Da nessuna parte la nuova sinistra è nata da una costola dell’esistente. Poi naturalmente è in grado di incidere sul medesimo, ma da Podemos in Spagna alla France Insoumise di Mélenchon la ricostruzione della sinistra è passata da un processo inedito. E questo dovrebbe avvenire anche in Italia”.
Fausto Bertinotti: “Ho apprezzato la campagna del M5s”
Interpellato sul dossier alleanze, Fausto Bertinotti ha spiegato che un dialogo tra le forze progressiste non aiuta a indagare sulle ragioni della sconfitta politica della sinistra. Il politico ha ammesso di aver apprezzato la campagna elettorale del Movimento 5 Stelle – a differenza del Pd – a partire dagli elementi cardine: dal reddito di cittadinanza all’impianto sociale del lavoro. Soffermandosi sulla crisi in Ucraina, invece, Fausto Bertinotti ha sottolineato che si può arrivare alla fine del conflitto solo deponendo le armi e facendo parlare la democrazia: “Come ha più volte detto il Papa, l’idea che si possa raggiungere la pace con il linguaggio della guerra mi pare paradossale e insensata. Serve una rottura rispetto allo schema della guerra per arrivare al primato della diplomazia. La pace si fa tra i contendenti, quale che sia il grado di colpevolezza da una parte e dall’altra. Il cui dato è irrilevante se considerato il desiderio superiore della pace. Siamo arrivati al punto che uno degli uomini più ricchi del mondo ( Elon Musk, ndr) ha proposto il suo piano di pace e non l’hanno fatto fior fiore di stati”.