Sulle pagine de Il Riformista l’ex politico e sindacalista italiano, Fausto Bertinotti, fa il punto della situazione sulla crisi sociale scatenata dal Coronavirus, rimarcando tematiche e battaglie a lui care. Nel pezzo Fausto Bertinotti va dritto al punto, offrendo al lettore una lettura piuttosto chiara: “C’è un capitalismo illuminato che chiede una diversa redistribuzione della ricchezza, c’è poi un partito dell’Impresa che continua come se niente fosse e chiede allo Stato di non avere limiti alla propria azione”. L’ex segretario di Rifondazione Comunista mastica amaro per le conseguenze del coronavirus, non solo quelle economiche ma anche e soprattutto sociali. In realtà le cose sembrano andare di pari passo, come sottolinea nell’articolo a sua firma: “E’ stato subito evidente che la pandemia avrebbe ingigantito i problemi preesistenti, che pure erano già così gravi, da far parlare di una crisi di civiltà“.



Fausto Bertinotti: “La domanda capitale è del tutto assente”

Dai problemi della gente alla politica, con stoccate non troppo velate. Fausto Bertinotti punta il dito contro chi a suo dire sarebbe privo di una visione strategica per dare nuova linfa al paese: “La domanda capitale, cioè quella attorno a quale società si voglia costruire il futuro dopo la crisi, è del tutto assente”. L’ottantenne di Sesto San Giovanni aggiunge un altro tassello importante, riguardante la ridefinizione degli assetti geopolitici mondiali. Il riferimento, inevitabilmente, va alle tensioni tra Usa e Cina: “Lo si vede a occhio nudo”, scrive sulle pagine de Il Riformista. “Dal conflitto per la nuova primazia tra Cina e Usa, dall’instabilità e dall’accesso a una nuova fase della globalizzazione, costretta a ridefinirsi della sua stessa crisi”.

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