Fausto Bertinotti stronca il Pd. L’ex capo di Rifondazione Comunista e presidente della Camera ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di Libero  e ha spiegato senza mezzi termini che oggi la sinistra non c’è. A testimonianza di ciò, l’impalpabilità della manifestazione dem organizzata una settimana fa a Roma: “Vede la differenza tra lo sciopero dei sindacati e la manifestazione del Pd? Lo sciopero ha inciso, è entrato nella battaglia politica, ha costretto il governo a entrare in dialettica, in scontro. La manifestazione del Pd niente di tutto questo. Ininfluente. Era una semplice fotografia con autoscatto. Non diceva cosa vogliamo, ma chi siamo”.



L’opinione di Fausto Bertinotti

A proposito di sinistra e di opposizione, secondo Bertinotti sono cambiati i tempi: una volta la mancanza di opposizione danneggiava il governo, mentre oggi gli esecutivi preferiscono non avere rogne, con tanto di tendenza totalitaria. Poi l’83enne si è soffermata sul rifiuto di Elly Schlein di fronte all’invito di Giorgia Meloni per Atreju: “Scelta personale. Non ha a che fare con la politica. Non vedo nessun significato politico in questo atto”. Bertinotti ha aggiunto sul punto: “Nemmeno la voglia di sottrarsi al confronto? No. Comunque non voglio parlare di questo argomento. Che si discuta solo di Schlein e Atreju mentre si combatte sullo sciopero generale è una spia della malattia politica del paese”. Bertinotti ha poi ricordato la sua presenza ad Atreju, quando era presidente della Camera e la Meloni sua vice: “Abbiamo avuto un rapporto di molta cordialità e anche reciproca curiosità. Mi piaceva molto di più la Meloni di allora che la Meloni di oggi. Che differenza c’è? Quella era tutta politica, questa è tutta governo”.

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