Nato in provincia di Brescia nel 1944, Fausto Leali è uno dei cantanti iconici della tradizione italiana. Tantissimi i suoi successi, tra questi gli intramontabili brani “Io amo”, “Mi manchi”, “Un’ora fa”, ma anche “Angeli negri”, “Ti lascerò” e molti altri ancora. La carriera nella musica di Fausto Leali è cominciata prestissimo: a 14 anni è stato ingaggiato per la prima volta come professionista nell’orchestra di Max Corradini, per poi due anni dopo iniziare nell’orchestra del fisarmonicista jazz Wolmer Beltrami. Con quello che guadagnava, Fausto Leali aiutava la sua famiglia, povera. Dopo aver inciso il suo primo 45 giri, sono arrivati primi brani e pian piano Fausto Leali si è avvicinato alla musica nera e in particolare al soul.
Nel 1967, quando aveva 23 anni, è arrivato il successo per l’artista bresciano, con il brano “A chi”, versione italiana di “Hurt”, canzone statunitense pubblicata da Roy Hamilton più di dieci anni prima. Il brano per settimane resta in testa alla classifica italiana, entrando anche nella top ten in Austria, conquistando ben quattro dischi d’oro per oltre 4 milioni di copie vendute nel mondo. Negli anni seguenti arrivano altri grandi singoli e album, così come il festival di Sanremo, al quale Fausto Leali partecipa per la prima volta nel 1968. Da quel momento il cantante sarà in gara per ben 13 volte al Festival di Sanremo, l’ultima nel 2009. Solamente una volta è arrivata la vittoria, nel 1989, con “Ti lascerò” in coppia con Anna Oxa.
Fausto Leali: “Famiglia poverissima ma non ho sofferto così tanto”
Fausto Leali non ha vissuto un’infanzia semplicissima. Come tante famiglie all’epoca, anche quella del cantante ha dovuto fare i conti con i problemi economici inevitabili dopo la guerra per tantissimi italiani. Eppure, ha rivelato di non aver mai sofferto la fame. “I momenti più difficili? Sicuramente non i primi perché anche se vengo da una famiglia poverissima non credo di aver sofferto così tanto. Quando sono nato nel ‘44 c’era ancora la guerra, anche gli anni dopo non sono stati facili”.