Fausto Leali ospite di “Una storia da cantare“, lo show musical che celebra le straordinarie vite di artisti che hanno fatto la storia della musica del nostro paese. Un viaggio alla ri-scoperta di canzoni senza tempo riproposte dalla voce degli stessi protagonisti, ma anche da colleghi e amici. Tra questi c’è anche Fausto Leali, la voce nera della musica italiana che ha cantato alcune delle più belle canzoni della musica italiana: da “Mi manchi” a “Ti lascerò” con Anna Oxa. Intervistato da La Repubblica (data 6 febbraio 2020), Leali quest’anno è tornato proprio sul palco di Sanremo 2020 per reinterpretare la sua “Deborah” con Michele Zarrillo. Un’esperienza che ha raccontato così: “è stata una richiesta di Michele, uno che stimo come cantante e come uomo da tempo, anzi mi definirei proprio un amico. Mi ha fatto piacere che abbia scelto, come brano significativo dei primi 70 anni del festival, questa canzone che mi lanciò definitivamente, anche se quando la cantai avevo già venduto 4 milioni di dischi”. Deborah è uno dei suoi più grandi successi che il cantautore ricorda così: “lo scelse la casa discografica, la Ri-Fi, che era proprietaria anche della Atlantic, per cui Wilson incideva allora. Quando ebbero in mano la canzone gliela spedirono e lui accettò subito. D’altronde era magnifica, testo di Vito Pallavicini, musica di Paolo Conte. Un’emozione che ebbe un seguito l’anno successivo, il 1969”.
Fausto Leali/ “In alcuni momenti ho pensato di abbandonare”
La musica è stata da sempre la più grande passione di Fausto Leali, un ragazzino nato in una famiglia umile che è riuscito con caparbietà, coraggio e tanto talento a conquistare il dorato mondo delle sette note. All’età di 10 anni comincia a strimpellare una chitarra regalatagli dalla mamma e inizia a studiare con Tullio Romano, ma al tempo stasera lavora come garzone per 2.500 lire a settimana. A soli 14 anni la prima occasione: “vengo ingaggiato dall’orchestra mantovana di Max Corradini, giravamo le balere, e di colpo balzai a 3.000 lire a notte: io, adolescente, mantenevo i miei. Come prima cosa gli comprai il frigo e la tv”. Nel 1967 il primo grande successo: si tratta di “A chi”, versione italiana di “Hurt”. La canzone conquista le classifiche vendendo ben 4 milioni di copie nel mondo: “devo ringraziare anche Pippo Baudo, che mi chiamò a cantarla a Settevoci, e Renzo Arbore che la trasmetteva di continuo nella sua Bandiera gialla in radio. Il disco più venduto dell’anno”. Il successo è immediato, anche se Leali ricordando quegli anni ha detto: “diventai famosissimo, anche se non sapevo cosa mi stava succedendo, non mi montavo la testa e mi comportavo come se fossi ancora il garzone del salumiere. Coi primi soldi veri, per dirle, mi sono comprato casa”. Non sono mancate le difficoltà come ha confessato l’artista: “ci sono stati dei momenti in cui ho pensato di abbandonare, convinto che non ci fosse più spazio per me. Ma ho continuato a lavorare: devo ringraziare le feste di piazza, le sante feste di piazza. Mi hanno dato di che vivere e tanto pubblico che veniva ad ascoltarmi e a cantare con me le mie canzoni. Non le rinnego e le faccio ancora quando capita”. Il successo torna qualche anno dopo: prima con “Mi manchi” e poi con “Ti lascerò” brano con cui trionfa a Sanremo con Anna Oxa. Proprio parlando della cantante, Leali ha rivelato: “era nata una bella amicizia fra di noi. Ma non ci vediamo da un po’, mi piacerebbe, però ha scelto di fare una vita diversa, di non frequentare più gli amici. Peccato”.