Si chiama Faven la bimba eritrea salvata in mare dalla Guardia Costiera, intervenuta sabato scorso in soccorso dei migranti vittime di un naufragio ad un miglio dalla costa di Lampedusa, di fronte all’Isola dei Conigli, per via delle acque in tempesta. Tra le 149 persone tratte in salvo c’era anche questa bambina di un solo anno, avvolta nel suo giubbotto viola, finita in acqua assieme ad adulti e ad altri bambini. Destano impressioni le immagini girate dalla Guardia Costiera: le urla degli uomini si mescolano ai pianti disperati dei più piccoli che forse poco comprendono di ciò che gli sta accadendo intorno ma sono in grado di percepire la situazione di pericolo. Decisivo, per il salvataggio di Faven, è stato il tuffo in acqua di un marinaio della Guardia Costiera, come raccontato da “La Repubblica”: “Ero in acqua, cercando di mettere in sicurezza un gruppo di migranti a cui dalla motovedetta erano stati lanciati dispositivi di sicurezza, quando nel buio ho sentito piangere. Il mare era grosso, non si vedeva granchè, c’erano 150 persone in acqua, ma quel pianto prolungato di un bambino così piccolo mi ha fatto prendere la decisione al volo – racconta il marinaio -. Ho lasciato quelle persone e ho nuotato in direzione di quel pianto per un centinaio di metri. Il bimbo era al centro di un piccolo cerchio di migranti che si aggrappavano a qualsiasi cosa galleggiasse e sorreggevano il papà che cercava di tenere in braccio il bimbo. L’ho preso al volo, ho nuotato il più rapidamente possibile verso la motovedetta tenendolo in alto per evitare che bevesse troppa acqua, cercando di seguire la direzione del mare e del vento. Minuti interminabili in cui cerchi solo di mantenere la calma e salvare una vita“.



FAVEN, BIMBA SALVATA IN MARE A LAMPEDUSA

Molto toccante anche la testimonianza di Alessandra Savatteri, il medico che sulla motovedetta della Guardia costiera ha soccorso la bambina di un anno tratta in salvo dal marinaio. Sentita da “Il Corriere della Sera”, la dottoressa ha dichiarato: “L’ho presa in braccio e neanche piangeva, era gelida. L’ho spogliata e riscaldata“. La volontaria del Cisom (Corpo italiano di soccorso dell’Ordine di Malta) racconta: “Era in ipotermia quando l’ho presa. Non mi capacito di come abbiano fatto a salvarla, è incredibile. Sono operazioni non semplici in spazi così ristretti e con tutta quella gente a bordo“. La dottoressa loda il lavoro svolto dalla Guardia Costiera, riuscita a salvare 149 persone a fronte di 15 dispersi: “Dall’acqua cercavano di tenerla su, poi gli uomini della Guardia costiera l’hanno presa: è un miracolo che non avesse bevuto tanto e che fosse ancora vigile“.



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