DOCUMENTI TRAPELATI DIMOSTRANO CHE L’FBI SPIAVA I CATTOLICI USA
Come se non bastasse l’enorme “buco” nella sicurezza Usa del caso “leaks Pentagono”, alcuni documenti negli scorsi mesi trapelati di recente dimostrerebbero che parte dei cattolici Usa veniva spiato dall’Fbi. Addirittura agenti governativi sotto copertura si sarebbero infiltrati in strutture, parrocchie, associazioni e Diocesi per cercare di trovare legami tra il mondo cattolico – specie tradizionalista – e l’estrema destra nazionalista-suprematista.
I documenti sono stati resi noti dal rappresentante Jim Jordan (Ohio) che presiede la sottocommissione della Camera per l’armamento del governo federale: in risposta alla sua inchiesta, l’Fbi ha poi rilasciato alla commissione un documento censurato che rivela informazioni solo limitate sulle operazioni di spionaggio dell’agenzia sui cattolici. L’Fbi si sarebbe concentrata sui cattolici interessati alle Messe tradizionaliste in latino in quanto, secondo loro, più propensi a simpatizzare per le attività estremiste, ma agenti si sarebbero infiltrati anche nelle Diocesi e in alcune parrocchie. Insomma, controlli e spionaggio non solo contro la Società San Pio X ma anche contro la Chiesa Cattolica americana.
CATTOLICI SPIATI: FBI SI DIFENDE MA È RISCHIO NUOVO SCANDALO PER AMMINISTRAZIONE BIDEN
Nel lungo focus presentato dal “Catholic Herald” e dalla “Catholic National Agency” emergono diversi dettagli inquietanti circa l’attività di spionaggio dell’Fbi contro i cattolici Usa e le risposte finora abbozzate dall’amministrazione federale nel merito delle accuse. La commissione ha richiesto la divulgazione a seguito della fuga di notizie di un promemoria interno del 23 gennaio 2023 della divisione di Richmond dell’FBI che chiedeva di effettuare tali operazioni «contro le comunità cattoliche tradizionaliste». Quel promemoria – intitolato “L’interesse degli estremisti violenti a sfondo razziale o etnico per l’ideologia cattolica radicale-tradizionalista presenta quasi certamente nuove opportunità di mitigazione” – ha spinto Jordan a citare in giudizio il Federal Boureau of Investigation per avere documentazione completa.
«Ora sappiamo che l’FBI si è affidata ad almeno un agente sotto copertura per produrre la sua analisi», scrive ancora Jordan in una lettera al direttore dell’Fbi Christopher Wray, «l’agenzia intendeva utilizzare le organizzazioni religiose locali come nuove vie per lo sviluppo di fonti e fili per far scattare una trappola». In risposta alle accuse, il direttore dell’Fbi davanti al Comitato ristretto sull’intelligence al Senato ha spiegato che il memo trapelato dalla divisione di Richmond dell’Fbi «non rifletteva gli standard rigorosi dell’FBI», e anzi ha affermato di essere rimasto «sbigottito» quando ne è venuto a conoscenza. Piuttosto stizzito, Wray ha chiarito «Non conduciamo indagini basate su affiliazioni o pratiche religiose, punto e basta. Abbiamo anche ordinato alla nostra divisione di ispezione di esaminare come è successo e di cercare di capire come possiamo assicurarci che una cosa del genere non si ripeta». Jordan e gli altri analisti però non ci stanno e sottolineano come le operazioni di spionaggio dell’Fbi contro la Chiesa Cattolica non solo sono qualcosa di profondamente “choc” ma rafforzano la necessità «della commissione di ottenere tutto il materiale dell’FBI che risponde alla nostra richiesta. I documenti prodotti finora mostrano come l’FBI abbia cercato di arruolare le case di culto cattoliche come potenziali fonti per monitorare e riferire sui loro parrocchiani». La lunga lettera depositata presso il direttore dell’Fbi conclude così: «Gli americani frequentano le chiese per praticare il loro culto e riunirsi per il loro miglioramento spirituale e personale. Devono essere liberi di esercitare i loro diritti fondamentali del Primo Emendamento senza preoccuparsi che l’FBI possa aver piazzato le cosiddette fonti ‘tripwire’ o altri informatori nelle loro case di culto». Di contro, l’agenzia ha risposto che l’Fbi «sta lavorando attivamente per rispondere alle richieste di informazioni del Congresso – compresa la produzione volontaria di documenti». Irritato il vescovo Barry Knestout di Richmond che critica l’Fbi per aver spiato alcuni cattolici americani «Le persone di tutti i gruppi di fede hanno da tempo trovato rifugio nelle protezioni costituzionali della nostra grande nazione. Tutti cerchiamo di condividere il dono di Dio della vita, di godere dei frutti della libertà che la nostra nazione offre e di aiutarci l’un l’altro a garantire il bene comune».