Il ministro per il Sud, Giuseppe Provenzano, è intervenuto sul proprio profilo Facebook per dire la sua sulla vicenda FCA e ribadire le priorità che l’Italia non deve perdere di vista nell’interesse nazionale, “ovvero agire in Europa per modificare un equilibrio che tollera il dumping fiscale di troppi Paesi membri, non limitando questa battaglia a livello extraeuropeo”. Provenzano ha inoltre ricordato che nella partita politica che si sta giocando in seno al Consiglio europeo ritroviamo quegli stessi Paesi in prima linea per ridurre l’impatto e l’incisività di qualunque strumento di investimento comune. “Si parla molto di ‘strumenti innovativi’, nella finanza e negli standard legislativi. Anche davanti alla sfida senza precedenti della pandemia, non possiamo utilizzare la parola ‘innovazione’ come foglia di fico per espellere i rapporti di forza dal discorso pubblico, in Europa e in Italia”.
FCA, PROVENZANO: “SÌ AL COUNTRY BY COUNTRY REPORT”
Il ministro Giuseppe Provenzano ha quindi sottolineato come a livello continentale sia bloccata da alcuni anni una direttiva che renderebbe obbligatoria la pubblicazione dei “country by country report”. Secondo il suo punto di vista, “dobbiamo accelerare l’adozione della direttiva ma, intanto, non sarebbe un atto di buona volontà e senso civico, per Fca valutare spontaneamente di condividere con il governo italiano i suoi ‘country by country report’, anche per rendere meno discrezionale, nel caso di una grande azienda, la scelta di offrire grandi garanzie pubbliche?”. D’altro canto, è in corso una complessa operazione di fusione con la francese Psa ed è essenziale capire il ruolo dell’Italia all’interno del perimetro del gruppo. “La Fiat è un pezzo di storia di questo Stato e il suo allontanamento dall’Italia è una ferita e ha segnato una sconfitta industriale di cui solo ora iniziamo a intravedere le conseguenze. Proprio per questo motivo, però, non possiamo permetterci nuovi errori: lo dobbiamo agli italiani, che con le loro tasse finanzieranno questi prestiti, e ai tanti imprenditori, non solo piccoli e medi, che ogni giorno lavorano e investono per rafforzare questo Paese. Senza volare ogni settimana a Londra o Amsterdam”.