La leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, ha presentato tramite il suo partito, una mozione per fare in modo che l’Italia inviti l’Ue attraverso il parlamento dell’Unione Europea a condannare quegli stati in cui l’omosessualità rappresenta un reato. “Fdi ha presentato in Parlamento una mozione – le parole di Giorgia Meloni riportate nelle scorse ore dall’agenzia Ansa – per impegnare il Governo ad andare in Europa per chiedere che la UE condanni apertamente gli Stati che prevedono nei loro ordinamenti il reato di omosessualità e non stringa con loro accordi di cooperazione culturale”.



“Sono ben 69 – ha proseguito – le Nazioni che, spesso in virtù dell’applicazione della legge coranica, prevedono pene variabili da un anno fino all’ergastolo e alla pena capitale. Vedremo come si esprimeranno i cosiddetti ‘paladini dei diritti Lgbt’, che oggi chiedono di censurare le leggi rimasti in silenzio quando si parla di difendere gli omosessualii”. Dichiarazioni che probabilmente ai molteplici detrattori delle nota politica potrebbero creare stupore, tenendo conto che la Destra è vista tipicamente come contro l’omosessualità, in questo caso, sbagliando.



GIORGIA MELONI, FDI: FRA LA MOZIONE CONTRO I PAESI ‘ANTI OMOSESSUALI’ E L’ANNUNCIO DI FELTRI

In attesa delle reazioni dal mondo politica alla mozione presentata dalla Meloni, la stessa numero uno di Fdi aveva annunciato nella giornata di ieri che a guidare la lista del suo partito alle prossime elezioni amministrative in quel di Milano vi sarà niente di meno che l’ex direttore di Libero, Vittorio Feltri: “Sono estremamente fiera di annunciare – aveva spiegato ieri in occasione della presentazione del suo libro in quel di Palazzo Reale – non solo che il direttore Feltri ha deciso di iscriversi a Fratelli d’Italia, ma l’abbiamo anche convinto con facilità a guidare la nostra lista per le prossime amministrative a Milano”.



Meloni si era espressa anche sui referendum in tema giustizia, smarcandosi in qualche modo dalla Lega: FdI ha infatti deciso di raccogliere le firme ma non per tutti i sei punti. “Faranno eccezione, nei nostri gazebo, quello sulle misure cautelari e quello sulla legge Severino, figli più della legittima cultura radicale che quella della destra nazionale. La proposta referendaria sulla carcerazione preventiva impedirebbe di arrestare spacciatori e delinquenti comuni che vivono dei proventi dei loro crimini. Noi vogliamo fermare la criminalità senza se e senza ma”.