Allarme e paura in Veneto per l’Arbovirosi, un gruppo di malattie virali trasmesse da zanzare e zecche, come la Febbre del Nilo, diffusa particolarmente in provincia di Padova. A contribuire alla diffusione dei virus anche la siccità e le condizioni climatiche, che rendono l’ambiente perfetto per tali animali. In solo un mese, rivela il Gazzettino, il Dipartimento di Prevenzione e sanità pubblica dell’Ulss 6 Euganea ha registrato 39 positività al West Nile virus. La malattia, conosciuta anche come Febbre del Nilo, ha fatto registrare l’ultimo caso ieri pomeriggio, 30 luglio. Si tratta di una donna di 59 anni: è lei l’ultimo ricovero in Azienda ospedaliera. La signora, di origine straniera, è residente a Padova.



Su 39 positività riscontrate finora in Veneto, sono finite in ospedale 23 persone. Tra questi ci sono anche tre donatori di sangue che sono stati trovati in seguito agli screening previsti. Tra i 39 anche diversi casi lievi febbrili trattati a domicilio. Sono invece tre le vittime del West Nile virus. Giovedì scorso è morto all’ospedale di Schiavonia un uomo di 88 anni, già debilitato. Il 28 luglio non ce l’ha fatta un 77enne, anche lui pluri-patologico, residente a Legnaro. Conclude il bilancio un uomo 83enne di Piove di Sacco, morto il 15 luglio.



La preoccupazione delle autorità

L’escalation dei casi di Febbre del Nilo sta preoccupando le autorità sanitarie e anche le amministrazioni comunali, che stanno pensando a misure ad hoc per evitare la riproduzione delle zanzare. Il Comune di Albignasego ha intensificato le azioni per evitare la riproduzione delle zanzare. L’assessore all’ambiente del paese veneto, Valentina Luise, ha partecipato nei giorni scorsi ad un tavolo tecnico convocato dall’Ulss 6 Euganea.

Al Gazzettino, l’assessore ha spiegato: “È emerso uno scenario di attenzione elevata e che richiede un’intensificazione immediata. Stiamo già portando avanti la lotta larvicida sulle oltre 5mila caditoie e sui fossati d’acqua ferma del territorio, inoltre ora procederemo con lo sfalcio più frequente e programmeremo interventi adulticidi. Chiediamo ai privati di provvedere a loro volta alla manutenzione del verde e all’utilizzo di larvicidi biologici. È necessario evitare i ristagni d’acqua nei sottovasi, tenere abbassate le zanzariere, utilizzare zampironi e simili all’aperto. E, cosa importantissima, applicare sulla pelle il repellente per le zanzare utilizzando prodotti registrati”.