La legge sulla fecondazione assistita del Regno Unito potrebbe presto ricevere un’importante revisione, che porterà delle novità soprattutto fini a far si che non si arresti l’avanzamento e lo sviluppo tecnologico. A chiederlo a gran voce, in particolare, è un esperto dell’Università di Oxford, il professor Tim Child, che ha ne ha parlato sulle pagine del quotidiano inglese The Guardian, sottolineando come, comunque, la legge britannica sia tra le migliori al mondo.



Secondo il professor Child, infatti, la legge sulla fecondazione assistita è “la più riuscita a la più sicura che sia mai stata fatta”, permettendo anche l’incredibile nascita di un bambino con il genoma di tre donatori. Un recente rapporto dell’Autorità per la Fecondazione Umana e l’Embriologia, infatti, ha sottolineato come le donne sotto i 35 anni che si sottopongono al trattamento abbiamo un tasso di successo al primo tentativo del 35%, rispetto al 9% registrato nel 1991, quando venne introdotta la legge. Similmente, diminuendo il numero di embrioni necessari per far riuscire al primo colpo la fecondazione assistita, è diminuito anche il tasso di nascite multiple e gemellari, dal 28% del 1991 all’attuale 6%.



La revisione della legge sulla fecondazione assistita

Insomma, nonostante gli importantissimi risultati della legge per la fecondazione assistita, secondo il professor Child ora è importante pensare ad un aggiornamento che permetta, oltre alla sicurezza delle nascite, anche di progredire con le scoperte scientifiche. “Quando la legge è stata scritta”, ha spiegato al Guardian, “era impossibile prevedere i progressi che sono stati fatti negli ultimi 30 anni”, mentre ora è importante che il Regno Unito si dimostri “proattivo e reattivo”.

In particolare, tra le tante proposte avanzate per la revisione della legge sulla fecondazione assistita, l’esperto ritiene necessaria un’approvazione diretta delle nuove tecnologie, vagliate da un comitato appositamente creato piuttosto che dal Parlamento, per rendere più veloce la macchina burocratica. Similmente, potrebbe essere necessario inserire nella nuova legge la possibilità tanto di modificare il genoma (rimuovendo i geni difettosi, causa di malattie rare e incurabili), quanto di aprire all’uso dei gameti sintetici (ovuli e sperma creati in laboratorio partendo da cellule umane non sessuali). Ed, infine, per il professore la legge sulla fecondazione assistita dovrebbe trattare anche le intelligenze artificiali, come metodo per controllare e classificare gli embrioni in baso al loro tasso di successo.