Il ricorso alla fecondazione assistita nel corso del 2021 ha registrato un importante aumento rispetto all’anno precedente, ma anche rispetto al 2019 quando i dati non sono falsati dalla pandemia da covid. Lo ha annunciato il ministro della Salute Orazio Schillaci alcuni giorni fa in Parlamento, dove ha letto l’ultima relazione del suo dicastero in vista del recente ingresso di questi interventi tra le prestazioni sanitarie nazionali.



Complessivamente, in Italia nel 2021 si sono registrate 86.090 richieste di fecondazione assistita (per un totale di 80.099 cicli), che si sono poi concretizzate in 16.625 nascite effettive. Dati ampiamente maggiori rispetto al 2020, in cui vi furono 65.705 richieste (80.099 cicli) e 11.305 nascite. Insomma, il 4,2% delle nascite totali, avverte il ministro, sono derivate da questo tipo di interventi. Complessivamente, emerge anche come la maggior parte dei centri per la fecondazione assistita siano privati (113 contro 89 tra pubblici e convenzionati), ma i trattamenti di secondo e terzo livello (ovvero la fecondazione in vitro con anestesia locale o totale) sono stati effettuati al 62,1% nei centri pubblici. Nel privato, invece, si sono registrati un 72,6% di interventi con gameti “donati”, ovvero non appartenenti alla coppia che concluderà la gravidanza.



Report sulla fecondazione assistita: “Ci sono 61mila embrioni trasferibili inutilizzati”

Insomma, la fecondazione assistita è un intervento sempre più richiesto dagli italiani e nel corso dei prossimi anni diventerà, probabilmente, sempre più incidente nel computo totale delle nascite. Aumenta, secondo il report del ministero, anche l’età media delle donne che si sottopongono all’intervento, che si accompagna, purtroppo, ad una diminuzione dell’efficacia del trattamento per la nascita assistita.

Sono infatti circa il 33,4% degli interventi di fecondazione assistita a tradursi in un successo, percentuale che aumenta al 50,3% per le donne di età inferiore ai 34 anni e che diminuisce al 10,5% per le over 43. Aumenta, però, anche il ricordo ad embrioni (+2,6%) ed ovociti (+0,6%) congelati, ovvero quelli donati da volontari che vengono criogenizzati in attesa di un possibile utilizzo. Va da se, dunque, che aumenta anche il numero di effettiva donazioni fini al completamento della fecondazione assistita, al punto che ne sono stati depositati 101.035. Tuttavia, a fronte di un ricorso a 39.823 di questi, emerge come 61.212 embrioni inutilizzati, ovvero il 60,6% del totale, mentre 23.198 di questi sono andati perduti (dato che utilizzati senza successo).