La fecondazione assistita, o procreazione medicalmente assistita (PMA), sarà rimborsata in Francia dallo Stato e dunque dalla sicurezza sociale alle donne che hanno superato il limite di età per le cure, fissato a 43 anni, a causa della cessazione delle attività durante la quarantena per il Coronavirus, ha annunciato ieri, mercoledì 10 giugno 2020, il ministro della sanità transalpino, Olivier Véran.
“Non vedo come si possa non fare un gesto verso queste famiglie e rimborsare la gestione della PMA nella misura in cui sarebbe differita di alcune settimane o addirittura di alcuni mesi se necessario”, ha detto il ministro Véran durante un’audizione davanti alla commissione per gli affari sociali del Senato francese, riporta FranceTvInfo.
“Ti rispondo senza averne discusso con altri, ma almeno avrà il valore di una decisione ministeriale“, ha detto, in risposta alla senatrice Michelle Meunier, esponente del Partito Socialista eletta nel dipartimento della Loira Atlantica, che aveva sollevato la questione della fecondazione assistita per le donne che si trovano in questa particolare condizione. Questa disposizione si applica solo alle “famiglie che beneficiano di una PMA in corso in Francia”, ha precisato poi Olivier Véran.
FECONDAZIONE ASSISTITA E LEGGE SULLA BIOETICA: TEMI SENSIBILI IN FRANCIA
In Francia sono tra l’altro in corso le discussioni anche su una nuova proposta di legge sulla bioetica che sarebbe molto più permissiva per quanto riguarda la fecondazione assistita per donne single e coppie di lesbiche. Questo disegno di legge è stato votato in prima lettura al Senato a febbraio, ma l’agenda parlamentare sconvolta dalla crisi dovuta al Coronavirus ha impedito il suo esame in seconda lettura.
La senatrice Meunier ha infatti posto una domanda al ministro anche per quanto riguarda le famiglie impegnate in un viaggio all’estero per la fecondazione assistita, ma Véran ha risposto che “purtroppo non ho soluzione da offrire”, dal momento che “non siamo in una situazione legale al momento in cui parlo con te, fino a quando non avremo approvato la legge sulla bioetica, motivo per cui dobbiamo votarla”.
Su questo tema eticamente sensibile tuttavia vi sono ancora contrasti, con il PS che spinge in modo particolare per giungere all’approvazione. Questo esame si svolgerà “non appena le condizioni sanitarie” consentiranno “di riunire il numero massimo di parlamentari” in sessione, ha affermato martedì Olivier Véran durante la sessione di domande al governo dell’Assemblea nazionale, se possibile a luglio e, in caso contrario, nel mese di settembre.