Il diritto alla fecondazione eterologa previsto dalla Legge 40, che ha compiuto 20 anni, è passato attraverso numerose modifiche, stabilite dalle varie sentenze che nel corso degli anni si sono pronunciate per stabilire le condizioni di accesso alle coppie che desiderano avere figli. Fino all’ultima versione, che però, presenta ancora molte distorsioni. Il professore di filosofia Vittorio Possenti, in un articolo sul quotidiano L’Avvenire, ha analizzato molte delle contraddizioni che sono alla base di questo provvedimento. Nato per garantire un diritto definito “incoercibile” della volontà di avere un figlio, anche in presenza di infertilità, ma che contiene numerose fragilità. Sull’orlo della discriminazione della genitorialità, manipolata da un pensiero puramente tecnico che prevale su quello relazionale.
In questo modo, come sottolinea Possenti, vengono meno anche i diritti del concepito. Soprattutto perchè ai figli viene preclusa la possibilità di conoscere la verità sulle proprie origini. Tutto ciò alimenta quello che più volte è stato definito come “Il mercato della vita“, dove i figli diventano merce ed aumenta la selezione eugenetica e la distruzione degli embrioni.
Vittorio Possenti: “Fecondazione eterologa prevista dalla Legge 40 rischia di violare il principio di non discriminazione”
La Legge 40 che rende lecito l’uso delle tecniche di fecondazione eterologa per le coppie che non possono avere figli, presenta numerosi punti fragili e procedimenti discriminatori. Come sottolinea Vittorio Possenti su L’Avvenire, uno dei criteri che è maggiormente a rischio violazione è proprio il principio di non discriminazione, che: “è violato quando si nega il carattere di essere umano a una determinata categoria di soggetti: nei loro confronti si opera la discriminazione più radicale fra tutte, poiché si nega loro la dignità umana“.
Perchè nel processo di selezione degli embrioni se ne accolgono alcuni e si rifiutano altri, e questa è la violazione più palese. Anche se la Corte ha espressamente vietato il ricorso alla fecondazione eterologa per fini eugenetici, questo non può essere escluso in futuro. Visto che nel riconoscimento del diritto a un figlio potrebbe presto essere inserito anche quello del diritto a un figlio sano. Contrariamente al principio del diritto alla vita senza condizioni.possenti