Al termine della riunione della Federal Reserve di ieri è proseguito il rally del mercato azionario, si è indebolito il dollaro ed è salito l’oro. È una reazione che riflette la scommessa su una politica monetaria ancora espansiva. I membri della banca centrale americana si attendono ancora tre tagli dei tassi nel 2024 nonostante abbiano abbassato le attese sul tasso di disoccupazione e alzato quelle sulla crescita. Jerome Powell, Presidente della Fed, ha interpretato il recente aumento dell’inflazione come un incidente di percorso: “Non sappiamo veramente se questo sia stato un piccolo ostacolo sulla strada o qualcosa di più. Lo scopriremo”.
La Fed si aspetta tre tagli dei tassi con i mercati azionari che salgono ininterrottamente, con un mercato del lavoro che assorbe un’ondata migratoria di proporzioni bibliche e senza accenni significativi di crisi nell’economia. La Fed, apprendiamo ieri, potrebbe inoltre rallentare il ritmo della stretta monetaria. Powell aggiunge di ritenere che le “condizioni finanziarie stiano pesando sull’economia”. Rimane da capire come mai gli investitori continuino a comprare azioni. Ribattiamo all’inevitabile obiezione; gli investitori comprano per le attese dei tagli. Ma i tagli arriverebbero solo con una crisi a cui la Fed e i mercati non sembrano credere e, in secondo luogo, se questo è il paradigma bisognerebbe chiedersi dove si sia visto il crollo dei mercati alla vigilia di una delle fasi di rialzo dei tassi più ampie degli ultimi decenni.
In assenza di una crisi economica e con condizioni finanziarie che consentono un rally dei mercati senza sosta quello che i mercati potrebbero cominciare a incorporare è un disancoraggio delle attese sull’inflazione. “Ufficialmente” la Fed lavora per far tornare l’inflazione al 2% e, in qualche modo, mercati e investitori ci credono. Eppure mercato immobiliare e mercato azionario sembrano dirci altro riguardo ai prezzi. Volendo speculare, ma nemmeno troppo, bisognerebbe chiedersi come mai gli Stati Uniti abbiano consentito tali livelli di immigrazione alla viglia di una crisi e di un rallentamento inesorabile dell’inflazione.
Si stanno ponendo le condizioni per ulteriori rialzi dei prezzi e per mantenere i mercati azionari in grande salute. Tutto bene, anzi benissimo, fino a quando gli investitori non si convincono che comprare obbligazioni decennali al 4,2%, il tasso che si vedeva ieri sugli schermi delle obbligazioni statali americane, non sia tutto sommato un grande affare. Questo vale anche per l’Europa anche se è in condizioni economiche peggiori di quelle americane per via della crisi energetica e di una scelta netta su una transizione “green” che ha, tra le poche caratteristiche certe, quella di essere molto costosa. L’inflazione stampata in America arriva anche in Europa. Se e quando il mercato obbligazionario comincerà a realizzare che l’inflazione di medio lungo termine non è più il 2% e nemmeno il 2,5%, allora si potrebbe assistere a fenomeni di volatilità.
La questione, delle banche centrali, dell’inflazione e della stampa di moneta, non è economica ma politica perché lo scenario che si produce è un trasferimento di ricchezza e di potere “reale” dal basso verso l’alto con capitali ormai completamente fuori scala rispetto all’economia reale che condizionano tutto e che tengono sotto scacco ogni discussione con il ricatto della stabilità del sistema.
La ragione per cui non si riesce più a comprare casa non è il livello dei tassi. Oggi si accendono mutui trentennali a tasso fisso a tassi più che accettabili. Non si riesce più a comprare casa perché i salari non crescono e perché la stampa di moneta premia prima e di più il “capitale” e le fasce di reddito più elevate; per esempio ,quelle che hanno tanti risparmi in borsa.
L’elemento critico nei prossimi mesi sarà la verifica del percorso di disinflazione a cui credono le banche centrali. Se il dato di febbraio fosse più di un’irregolarità della strada, per usare l’esempio di Powell, per i mercati diventerebbe complicato mantenere la fiducia sull’impegno della Fed a tenere l’inflazione al 2%.
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