Così come già avvenuto a inizio febbraio, la Fed, la banca centrale degli Stati Uniti, ha deciso di lasciare invariati i tassi di interesse. Il costo del denaro, come riferisce SkyTg24 tramite il proprio sito, resta fermo in una forchetta compresa fra il 5,25 e il 5,50, al massimo da 23 anni. La decisione di non toccare i tassi è giunta dopo due giorni di riunioni al termine dei quali lo stesso istituto di credito ha comunicato la necessità di una maggiore fiducia in una traiettoria comunque di calo stabile dell’inflazione, prima di un eventuale taglio dei tassi di interesse.
Si tratta della quinta volta consecutiva che i tassi non vengono ritoccati, ma nel 2024 sono comunque previsti, secondo alcune tabelle allegate alla decisione di politica monetaria, tre tagli del costo del denaro per un totale di 765 punti base. In merito al PIL il prodotto interno lordo degli Stati Uniti, la Fed prevede che crescerà del 2,1 per cento quest’anno e del due per cento sia nel 2025 quanto nel 2026. Il tasso di disoccupazione è invece stimato al 4 per cento quest’anno, al 4,1 nel 2025 e al 4 nel 2026.
FED, TASSI DI INTERESSE INVARIATI, IL PUNTO SULL’INFLAZIONE
La banca centrale americana prevede inoltre che l’inflazione si attesterà al 2,4 per cento nel corso del 2024, scendendo al 2,2 l’anno prossimo e quindi al 2 fra due anni. Jerome Powell, commentando le ultime decisioni della Fed (di cui è presidente), ha spiegato che è appropriato iniziare a tagliare i tassi a un “certo punto quest’anno”, definendo l’inflazione attuale ancora troppo alta.
“Continueremo a decidere riunione per riunione”, ha aggiunto, ribadendo quindi l’approccio step by step già ventilato di recente. Powell ha poi spiegato che “Riteniamo che la nostra politica” sui tassi sia “probabilmente al picco di questo ciclo di strette. Se tagliamo troppo presto potremmo vedere l’inflazione rialzare la testa, se tagliamo troppo tardi potremmo danneggiare l’economia. Ci sono rischi da tutte e due le parti”.
FED, TASSI DI INTERESSE INVARIATI: “I RECENTI INDICATORI…”
E ancora: “I recenti indicatori – si legge nel comunicato della Fed pubblicato da SkyTg24.it – suggeriscono che l’attività economica si sta espandendo a una velocità solida. L’inflazione è rallentata nell’ultimo anno ma resta elevata”, specificando che l’outlook economico “è incerto e la Fed continuerà a fare attenzione ai rischi di inflazione. La Fed non ritiene appropriato ridurre i tassi fino a quando non avrà maggiore fiducia sul fatto che l’inflazione si muova in modo sostanziale verso il 2%”.
La Banca centrale continuerà a monitorare le implicazioni derivanti dai dati economici e sarà pronta ad aggiustare la rotta qualora dovessero emergere dei rischi che potrebbero impedire il raggiungimento di massima occupazione e nel contempo di stabilità dei prezzi. La situazione resta quindi ancora incerta ma senza dubbio migliore rispetto a soltanto pochi mesi fa, quando i tassi erano in continua risalita.