L’AUDIZIONE DEL MINISTRO GIORGETTI SUL FEDERALISMO FISCALE: “COMPLESSO FAR BILANCIARE CON LE REGOLE UE, RICHIEDE PIENA RIFORMA SUL BILANCIO DELLO STATO”
Dal federalismo fiscale all’Autonomia differenziata, passando per la riforma del fisco e del bilancio che presto il Governo dovrà ultimare per poter rispondere adeguatamente alle regole Ue del nuovo Patto di Stabilità: di questo e molto altro ha parlato stamane il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti in audizione alla Camera presso la Commissione parlamentare per l’attuazione del federalismo fiscale.
In primo luogo, il n.2 della Lega ha sottolineato quanto sia complesso e non banale conciliare il federalismo in ambito fiscale con le nuove regole del bilancio che l’Europa si è data dopo il congelamento del precedente Patto di Stabilità durante l’epoca Covid: «questo porrà sfide politiche significative», specie sul fronte degli obiettivi di spesa del nostro Paese, ha spiegato Giorgetti in audizione. La sfida non è facile, è molto complicata, ammette il Ministro MEF, «richiederà una riforma di come e’ fatto il bilancio della Stato e delle Amministrazioni locali, che permetta di evidenziare quali sono unita’ contabili cui si riconducono le più importanti voci di spesa a questo fine», come ad esempio i Lep (Livelli Essenziali di Prestazione).
Una seria riforma del bilancio e il proseguimento della “rivoluzione fiscale” messa già in atto dal Governo avrà un percorso prudente e delicato, come ogni processo di riforma con risorse decrescenti: «Se la traiettoria che viene posta e’ di un certo tipo, a quella traiettoria si deve attestare sia la spesa statale sia la spesa regionale sia la spesa provinciale sia quella comunale. Altrimenti il terzo che non contribuisce pesa sugli altri», commenta ancora Giorgetti alla Camera. Al momento il MEF ha confermato del processo in corso per predisporre almeno due o tre decreti attuativi in grado di superare gli ostacoli operativi che finora hanno impedito la piena realizzazione del federalismo fiscale: si può però anticipare come i dati finora, spiega il Ministro dell’Economia, fanno emergere la grave difficoltà nella riscossione «come principale causa delle crisi finanziarie degli enti locali».
AUTONOMIA DIFFERENZIATA, MERITI E ACCORGIMENTI: PARLA GIORGETTI, “BLANCIARE DIRITTI E COSTI”
Proseguono invece bene la fiscalizzazione dei trasferimenti e «la costituzione di un fondo perequativo basato sui fabbisogni standard e sulle capacità fiscali», rileva il Ministro Giorgetti in audizione alla Camera sul federalismo fiscale, sottolineando come gli spazi effettivi di autonomia a livello tributario delle Regioni si è ridotto negli ultimi anni, causa della «della deducibilità integrale del costo del lavoro dalla base imponibile dell’Irap e dall’esclusione del tributo delle persone fisiche esercenti attività commerciali ed esercenti arti e professioni, disposta dalla legge di bilancio per il 2022».
In merito alla riforma, ora divenuta legge dello Stato, dell’Autonomia Differenziata fortemente voluta dalla Lega al Governo, il Ministro dell’Economia conferma la bontà del progetto: «una riforma di rilievo, che restituisce ai territori la possibilità di valorizzare le proprie potenzialità e le risorse che ai medesimi possono derivare da una maggiore efficienza rispetto a una gestione centralizzata di alcune funzioni». Tale riforma che ora va attuata al meglio per raggiungere il pieno federalismo fiscale richiede un forte bilanciamento fra costi e diritti: per Giorgetti in questo complesso lavoro da svolgere nei prossimi mesi, assumeranno un rilievo sempre maggiore «i costi standard delle prestazioni e il livello essenziale delle prestazioni, in modo da contemperare la garanzia costituzionale dei diritti sociali su tutto il territorio e l’uniformità dei livelli essenziali di servizio con la necessaria sostenibilità delle finanze pubbliche». Serve insomma procedere in maniera spedita con l’individuazione e la formulazione dei Lep, un requisito iniziale essenziale per poter valutare al meglio «le risorse necessarie a finanziare in ciascuna regione le prestazioni fondamentali e i diritti civili e sociali da garantire su tutto il territorio nazionale», conclude in audizione il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti.