Con un range di consenso lievemente più basso rispetto all’analisi di YouTrend, per il sondaggista e sociologo Renato Mannheimer la possibile federazione di Centrodestra tra Lega e Forza Italia potrebbe comunque essere il primo partito del Paese in vista delle prossime Elezioni. Raggiunto dall’Adnkronos, il navigato studioso nell’area sondaggi spiega come «la federazione del centrodestra sia un’idea che serva molto sia a Salvini sia a Berlusconi».



Il valore in termini numerici vedono al momento Forza Italia e Lega assieme con un 30% sostanziale: «in Italia con le fusioni spesso accade che si possa perdere un po’. Si arriverebbe al 27, 28 o 29% e sarebbe comunque un buon risultato. Secondo alcuni la federazione potrebbe conquistare anche i voti di Meloni e arrivare al 35% ma io sono scettico. Io credo che la federazione prenderebbe un po’ meno del 30% e si collocherebbe comunque come primo partito».



LA FEDERAZIONE CHE SERVE A SALVINI E BERLUSCONI

Dai numeri alle analisi, per Mannheimer nel momento storico politico in cui siamo l’opzione della “fusione” tra due dei tre grandi partiti del Centrodestra resta opzione privilegiata e sostenuta: «Salvini in questo momento ha il timore di essere sorpassato da Meloni, la distanza è davvero piccola e il trend di Meloni è crescente. C’è rischio per Salvini di essere sorpassato ed è un rischio sia sul piano dell’immagine sia perché c’era un accordo tra i partiti del centrodestra per il quale se vincono le elezioni va al governo chi ha più voti». Se avvenisse il tanto chiacchierato “sorpasso” di Fratelli d’Italia alla Lega, Salvini vuole giocarsi la carta della “centralità” (tanto europea quanto italiana) per puntare dritto a Palazzo Chigi dopo il 2023. I dissensi non sono pochi già all’interno degli azzurri o del Carroccio, con la federazione che desta ancora qualche dubbio: «ci potrebbe essere qualcuno di Forza Italia che fa, con i ‘cespugli’ Renzi e Calenda, un partito di centro più ampio, ma si tratterebbe di frange piccole», sottolinea ancora Mannheimer che reputa il piano di federazione come un tentativo di costruire un unico partito pro Europa «che lascerebbe a Meloni il campo dei nazionalisti e cercherebbe una collocazione europea. Questo, alla luce delle posizioni di Salvini riguardo all’Europa, rappresenterebbe una svolta». Ma l’interesse non è solo per la Lega, vale molto anche per Forza Italia che a livello di consensi e sondaggi non viaggia benissimo come un tempo: «converrebbe anche a Berlusconi per mettersi più al centro della scena», conclude all’Adn il sondaggista.

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