La Federciclismo, con la delibera n. 23 del 14 febbraio 2024, ha stabilito che “gli organizzatori delle gare regionali del settore strada, di tutte le categorie e specialità, hanno facoltà di chiedere una tassa di iscrizione dell’importo massimo pari ad euro 5 per atleta partente”. Ciò, come riportato da La Verità, significa che anche i bambini potrebbero dovere pagare per correre. Non solo per gli amatori. La decisione ha creato non poco malumore. 



I ragazzi infatti sostengono già spesso a proprie spese le spese da trasferta e l’iscrizione alla Federazione e al team ciclistico, oltre che l’acquisto di bici e altre attrezzature. Anche le piccole società hanno non pochi costi, con i bilanci a più zeri che pesano sulle loro spalle. A queste si aggiunge adesso anche il “gettone” per partecipare alle competizioni. Il rischio, in questo modo, è che in molti si allontanino da questo sport per evitare proprio questi prezzi insostenibili.



Federciclismo, ok a tassa di iscrizione anche per gare di bambini: critiche pesanti

Le polemiche per la tassa di iscrizione approvata dalla Federciclismo per le gare di tutte le categorie, incluse quelle per bambini, sono state immediate. In molti si sono dissociati e hanno annunciato che non chiederanno il “gettone”, soprattutto ai più piccoli. Tra questi il comitato Lombardia. Lastrucci e Provini della Hopplà-Petroli Firenze hanno parlato di umiliazione e di elemosina, ma anche di una lievitazione dei costi già altissimi che le squadre devono sostenere in questo sport.

È stato evidenziato inoltre come queste azioni contribuiscano a far diventare il ciclismo uno “sport per ricchi”. Anche Alessandro Testai, che allestisce il GP La Torre, si è esposto a quibicisport. “Non chiederò 5 euro per corridore alle società. Non vado certo ad elemosinare dei soldi. Chi organizza una corsa di buon livello come la nostra non può prendere in considerazione questa proposta, con quale faccia mi presento dalle squadre a chiedere 35 o 40 euro in tutto?”.