Federica Angeli, il suo ultimo libro “40 secondi”
La giornalista Federica Angeli sarà ospiti di Serene Bortone nella puntata di Oggi è un altro giorno per presentare il suo ultimo libro “40 secondi. Willy Monteiro Duarte. La luce del coraggio e il buio della violenza”, in cui ripercorre la tragica storia di Willy Monteiro Duarte, il ragazzo ucciso a botte a Colleferro, vicino Roma, nella notte tra il 5 e il 6 settembre 2020, solo per aver tentato di difendere un amico. “La storia di Willy mi ha colpito più di altre, già a cominciare dalla fotografia, che ho cercato mentre da Roma mi recavo a Colleferro, poche ore dopo l’omicidio. Il sorriso di questo ragazzo mi è entrato nel cuore”, ha spiegato la giornalista all’Ansa.
Nel suo libro, il settimo, Federica Angeli ha cercato di ammorbidire la durezza di un resoconto di cronaca, mescolando l’inchiesta al romanzo, riportando non solo tutti i fatti e gli atti giudiziari, ma ricostruendo anche ciò che ha preceduto il delitto.
Federica Angeli: sotto scorta dal 2013
Nata a Roma nel 1975, Federica Angeli si è laureata all’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” in sociologia e successivamente in giurisprudenza. Nel 1998 inizia a lavorare per il quotidiano la Repubblica, scrivendo di cronaca nera e giudiziaria. La Angeli vive sotto scorta dal luglio 2013, dopo che aveva denunciato una sparatoria avvenuta sotto casa sua a Ostia tra due clan rivali (il clan Spada e il clan Triassi), di cui era l’unica testimone oculare. Prima ancora era stata sequestrata in una stanza e minacciata di morte per essere entrata con una telecamera in uno stabilimento balneare di Ostia gestito dagli Spada. Nel 2018 ha pubblicato il libro “A mano disarmata. Cronaca di millesettecento giorni sotto scorta”.
Nell’ottobre 2020 è stata nominata Delegata della sindaca alle periferie e alla legalità dall’allora sindaco di Roma Virginia Raggi: “Ho visto che anche se con lentezza qualcosa si riesce a cambiare. Di certo è stata un’esperienza forte, che mi ha insegnato anche come fare meglio il lavoro di giornalista. Ho capito quanto poco approfondimento politico ci sia, e umanamente quanto sia difficile da dentro cambiare le cose. Il vero sindaco di Roma è la macchina burocratica”, ha detto all’Ansa.