Federica Brignone ha rilasciato un’intervista al “Il Giornale” che ci permette di fare molti spunti di riflessione su una delle sciatrici più importanti della storia sportiva italiana, in primis bisognerà menzionare la nota rivalità con Sofia Goggia, l’unica oltre Federica ad aver vinto cosi tanto nella competizione invernale per eccellenza. “Non mi interessa essere la miglior italiana, ma la migliore del mondo. Questo è l’obiettivo principale” questa è sicuramente una menzione che non può lasciare indifferenti i vari tifosi della sciatrice in giro per il mondo, dopotutto stiamo parlando di una sportiva che aveva meditato al ritiro nonostante abbia solamente 33 anni.



Ad essere sinceri, appendere gli scii al chiodo non ci sarebbe sembrata una buona idea, si riconosce da queste parole il fuoco per la competizione che anima la donna, e chi ha ancora una fiamma del genere non può e anzi in un certo senso deve continuare a dare spettacolo lungo le discese.  La competitività però non è l’unico motore che spinge Federica Brignone, dal canto suo c’è anche la voglia di essere un buon esempio per chi la segue e appassionare più persone possibili a questo meraviglioso sport che sono gli Sci. Certo che c’entra anche la competizione contro Sofia Goggia, ma sembra quasi una questione laterale nel progetto di Brignone che anzi sembra essersi elavata come i più grandi sportivi e ad un’età relativamente giovane.



FEDERICA BRIGNONE: IL PESO DEGLI ANNI NON SI SENTE

Federica Brignone si può paragonare ad un altro grande sportivo italiano: Valentino Rossi. Entrambi fanno 8° hanno fatto) sport pericolosi oltre ogni modo, dove l’istinto di sopravvivenza lascia lo spazio a quello del killer instinct che è precluso solamente ad un certo tipo di sportivi. Proprio di questo istinto del voler superare i propri limiti è quello che spinge Brignone a gareggiare ancora e soprattutto – vincere – ancora. Il peso dell’età non la scalfisce e anzi la prende come una sfida. “Vivo lo sport per questi emotivi, per queste emozioni” dice nella stessa intervista, e non sono parole scontate per chi ha vinto due discese sul Mont Tremblant.



Vittorie che si aggiungono ad un palmares che è invidiabile per tutti tranne che per Sofia Goggia, tanto che potremmo definire la loro rivalità alla pari di Proust e Senna, Rossi e Piaggi o per cambiare ancora sport: Magic e Larry Bird. Le rivalità sono importanti in tutti gli sport per farli crescere, perché le rivalità sono storie e le storie appassionano il pubblico. Non sorprende infatti che lo Scii italiano sta vivendo un periodo d’oro.