Federica Cappelletti, storica moglie del compianto campione del mondo 1982 Paolo Rossi, si è raccontata ai microfoni di Famiglia Cristiana. La madre delle due figlie di Pablito, ha incontrato il suo futuro marito quando aveva solo sei anni: “Mio padre e i mie tre fratelli – racconta Federica Cappelletti – erano tifosissimi del Parugia in cui allora giocava Paolo. Dopo una partita papà ci portò allo stadio per conoscerlo, era circondato di gente ma riuscì a dirci di aspettarlo quel giorno stesso sotto casa sua. Fu molto gentile e a un certo punto poggiò la mano sulla mia testa: in quell’occasione vidi per la prima volta il suo bellissimo sorriso”. I due si sono poi rincontrati in occasione della presentazione del libro di Federica Cappelletti dedicato ad alcuni campioni della Juventus: “Ci venne in mente di invitarlo a presentare il libro a Perugia, così lo chiamai”.
All’inizio disse di no: “Ma giocai la carta dei sentimenti, gli dissi: ‘E’ da tanti anni che non torni a Perugia, qui tutti abbiamo una gran voglia di riabbracciati”. Alla fine mi disse di sì”. Paolo Rossi è stato un campionissimo ma è stato costretto a smettere presto per via di continui infortuni, ma nessun rimpianto: “Diceva che in pochi anni aveva vinto tutto quello che un giocatore poteva desiderare. Il calcio era stata la sua vita fin da bambino, costringendolo a sacrificare gli affetti, cosa che quando smise non voleva più fare. Ed’ è per questo che non ha mai voluto fare l’allenatore”. Sulla morte di Diego Maradona: “Quando lo seppe scoppiò a piangere con un bambino”.
FEDERICA CAPPELLETTI SU PAOLO ROSSI: “VOLEVO CHE LE FIGLIE VEDESSERO CHE STAVA MALE”
Sugli ultimi mesi di vita prima della tragica dipartita: “Le figlie facevano i compiti sul letto con lui, è stata una mia idea, volevo che vivessero il loro papà in ogni momento, anche mentre stava male. Quando se ne è andato erano piccolissime. Maria Vittoria aveva 10 anni e Sofia 8, ma sono straordinarie nel riuscire comunque a far rivivere il loro papà ogni giorno”. Le ultime parole di Paolo Rossi sono state ‘Regala delle rose alle bambine’: “Perchè voleva – specifica Federica Cappelletti – in qualche modo continuare a essere presente nelle loro vite. Così, a ogni compleanno, regalo un numero di rose corrispondenti ai loro anni da parte del papà”.
Poi la moglie di Paolo Rossi ha concluso: “Quando Paolo ha capito che gli restava poco da vivere mi ha detto di essere stato molto felice e ha ringraziato me e le bambine per questo. Queste parole hanno lenito un po’ il mio dolore. Sono stata molto arrabbiata e l’ho confidato a Papa Francesco quando ci ha accolto a Santa Marta. E lui mi ha detto ‘La rabbia è una forma di preghiera, quindi va bene così'”.