Federica D’Orazio e il padre Pietro sono vittime da oltre un anno di stalking da parte dell’ex compagno della ragazza, che sta rendendo un incubo le loro vite. A parlare del caso di Bucoli, in provincia di Napoli, a Pomeriggio 5, è stato l’uomo, che chiede giustizia. “Gli atteggiamenti violenti sono stati numerosi, per di più perseveranti nel tempo. Io sono stato aggredito almeno 20-25 volte, dato che abitiamo vicini e lo fa ogni volta che ci incontriamo, ma mi sono limitato a denunciare soltanto in poche occasioni. È inutile denunciare per una brutta parola o una minaccia, anche se di morte”, ha affermato.



I comportamenti oggetto di reato sono diversi, ma finora non sono stati presi provvedimenti. “La cosa più sconcertante è quella relativa alla denuncia di uccisione del mio cane. È sparito e quest’uomo ha dichiarato più volte, anche davanti alle forze dell’ordine, che l’ha squartato e che mi avrebbe girato il filmato. Nessuno gli ha fatto delle domande su questo”. Ma non solo. Anche Pietro e Federica D’Orazio hanno rischiato grosso. “Lui è entrato a casa nostra con l’auto. È stata un’azione premeditata perché, prima di farlo, ha staccato il filo della luce in modo da isolare mia figlia. Ha bussato alla porta e quando lei ha aperto, si è scaraventato dentro con il veicolo, facendo una manovra avanti e indietro per tre volte, finché la macchina non è andata distrutta e si è fermata. Abbiamo chiamato i Carabinieri, sono venuti e hanno fatto i rilievi. Aspettavamo qualche provvedimento per stare più tranquilli, ma non c’è stato”.



La denuncia del padre di Federica D’Orazio per le aggressioni ripetute a opera dell’ex

Pietro D’Orazio, in virtù del mancato aiuto da parte delle forze dell’ordine in difesa della figlia Federica, ha deciso di accendere i riflettori sul caso di stalking attraverso i media. “Io pensavo che essendoci un filmato e altre prove che testimoniavano i fatti, le autorità avrebbero fatto qualcosa, ma non è successo. Non si capisce perché nessuno presa provvedimenti, tutti rimangono increduli quando guardano le carte”, ha spiegato.

Adesso il padre di Federica D’Orazio spera che qualcosa si muova nelle prossime settimane. “Io ho scritto anche al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, preso dalla disperazione dopo l’ennesima aggressione a mia figlia. Ho scritto mille mail al Governo, ho ricevuto poche risposte ma spero che qualcosa si metta in moto. Il procuratore di Napoli Nicola Gratteri mi ha fatto contattare dalla segreteria, assicurandomi che si sarebbe occupato del caso”.