Piero Chiambretti e la fine del matrimonio con Federica Laviosa

Federica Laviosa e Margherita sono l’ex moglie e la figlia di Piero Chiambretti. Dopo la fine del matrimonio, la storia è finita in tribunale per questioni economiche. Un grande amore quello nato tra i due suggellato anche dalla nascita di Margherita, nata il 26 maggio del 2011. Ad un certo punto però tra i due qualcosa si è rotto, visto che il matrimonio è naufragato. L’arrivo di Margherita nella vita di Chiambretti ha sicuramente cambiato la sua vita. Proprio il conduttore in una vecchia intervista rilasciata al Corriere della Sera ha raccontato: “purtroppo, riesco a essere solo dolce. Con Margherita non ho mai alzato la voce. So che i no sono indispensabili, ma ogni volta mi spiace toglierle un sorriso”.



Poi parlando della figlia Margherita ha aggiunto: “mi ha insegnato che si può essere un buon padre pur non avendone avuto uno”. Purtroppo tra Piero Chiambretti e la ex moglie dopo la separazione si è innescata una lunga battaglia legale per l’affidamento della piccola. Una battaglia legale che si è trascinata a lungo con una serie di dichiarazioni rilasciate anche dalla parte dell’ex moglie sul conduttore.



Federica Laviosa e Piero Chiambretti: la battaglia legale per la figlia Margherita

Piero Chiambretti ha vinto la causa sull’assegno di mantenimento per la figlia dodicenne, Margherita, riuscendo ad ottenere il dimezzamento di quanto previsto: da 3mila a 1.500 euro mensili. La reazione dell’ex moglie Federica Laviosa è arrivata dalle pagine del Corriere della Sera: “è stata una vendetta contro di me, ma chi ci rimette è la bambina”. Per Laviosa, infatti, tutto è scaturito da un senso di vendetta da parte dell’ex marito. “Da quando ci lasciammo, sono stata sette anni single, pensando solo a mia figlia. Qualche anno fa, avevo trovato un fidanzato: e lui ha perso la testa. Una volta, discutemmo al telefono, a me scappò una parola poco carina: mi fece scrivere dagli avvocati” – ha raccontato la donna.



Intanto i legali di Chiambretti in tribunale avevano sottolineato come 3 mila non fossero giustificati per una bambina di 11 anni considerando anche il reddito del loro assistito intorno ai 2.900 euro al mese.