Un nuovo lockdown potrebbe mettere la parola fine alla meravigliosa carriera di Federica Pellegrini. Ad annunciarlo è stata la stessa nuotatrice nel corso di un’intervista rilasciata ai microfoni de Il Fatto Quotidiano: «Se non ci sono le Olimpiadi cosa farò? Se c’è un altro lockdown io smetterò di nuotare. So quello che dico. Le Olimpiadi con un nuovo lockdown verranno annullate e io tra tre anni non nuoterò più». Una chiusura totale potrebbe fermare le Olimpiadi di Tokyo, in programma la prossima estate, e anche lei sa cosa significa essere positivi al Covid-19: «Come mi sono contagiata? È strano perché avevo fatto un tampone molecolare domenica, negativo. Mercoledì ho nuotato e mi sono sentita le gambe doloranti, il pomeriggio avevo il mal di gola. Giovedì ho rifatto il molecolare e sono risultata positiva. La reazione alla notizia? Ho pianto tanto, non mi ricordo neppure quando era stata l’ultima volta che avevo versato delle lacrime così». Nell’intervista rilasciata a Il Fatto, Federica Pellegrini ha poi aggiunto: «In quel weekend ero a Roma a fare Italia’s got talent ed eravamo controllatissimi. Ho viaggiato in treno, sono stata in hotel. Non sono andata a cena con persone estranee alla produzione».
FEDERICA PELLEGRINI: “”
«Avevo paura di dovermi fermare. Hai pensato: questo è un segno, smetto? Un po’ sì, ho 32 anni, ogni volta che si riprende dopo uno stop lungo io faccio fatica per recuperare», le parole di Federica Pellegrini nella lunga intervista rilasciata a Il Fatto Quotidiano: «In più già venivo da un virus intestinale che mi ha uccisa, ti dici “sei forte, avanti”, e invece sono crollata». Ma non solo: come vi abbiamo raccontato, Federica Pellegrini è finita nella bufera sui social network per aver accompagnato, da positiva al Covid-19, la madre al drive-in per fare il tampone. Queste le sue considerazioni: «Mi è costato due giorni di insulti. Mia mamma sta meglio, stiamo aspettando ancora il risultato del tampone, penso sia positivo. Al di là di questo, poverina, è rimasta malissimo per questo caos mediatico, si è sentita in colpa».