Federica Pellegrini, difficile trascorso con la bulimia: le anticipazione dall’autobiografia

Federica Pellegrini, ex campionessa di nuoto, ha ripercorso la sua carriera e le sua vita nell’autobiografia intitolata Oro. L’anteprima del libro scritto dalla “Divina” parla anche dei suo trascorso con la bulimia, malattia legata a disordini alimentari.



Da qualche mese, poco dopo essermi trasferita a Milano, avevo cominciato a ingozzarmi di cibo. Ero capace di far fuori chili di gelato seguiti da svariate tazze di cereali una dietro l’altra. Una volta mia mamma era venuta a trovarmi e se n’era accorta. Le avevo detto ho fame, facciamo merenda? E avevo divorato due buste di prosciutto crudo e tre pacchetti di cracker. Lei mi aveva guardato perplessa” ha confessato Federica Pellegrini. E ancora: “La sera, dopo aver mangiato tutto quello che potevo durante il giorno, vomitavo. Lo facevo sistematicamente, ogni sera prima di andare a dormire, quando il ricordo di tutto il cibo ingurgitato aumentava il senso di colpa”. 



Federica Pellegrini: “Vomitare era un po’ come ripulirsi la coscienza”

Federica Pellegrini, nell’autobiografia Oro, parla dei suoi problemi con la bulimia durante l’adolescenza. Momento molto duro per l’ex campionessa (attualmente impegnata con Pechino Express) che non riusciva a riconoscere più il suo corpo: “Vomitare era un po’ come ripulirsi la coscienza e anche la mia maniera di metabolizzare il dolore. Si chiama bulimia ma io non lo sapevo.”

E ancora: “La bulimia per me non era il problema, era la soluzione. Il mio modo di dimagrire senza sacrifici mangiando tutto quello che volevo. Certo, una parte di me intuiva che era un segnale, che stavo cercando di toccare il fondo perché mi fosse evidente che avevo preso una direzione sbagliata. Ma più mi vedevo grassa e più mangiavo. Tanto ormai ero lontanissima da come avrei voluto essere. L’unica cosa che potevo fare era andare avanti così. Alla fine qualcuno se ne sarebbe accorto e mi avrebbe fermato, pensava una parte di me. E nel frattempo continuavo a mangiare.”