Sulle colonne dell’edizione odierna del quotidiano “La Stampa” campeggia l’intervista a Federica Sciarelli, storica conduttrice di “Chi l’ha visto?”, programma di punta del palinsesto di Rai 3 e da sempre caratterizzato da un ampio successo in termini di ascolti. Eppure, dopo tanti anni passati al timone della trasmissione, la presentatrice ha pensato di cedere il suo posto: “Sono una spugna, prendo il dolore degli altri e cerco di trasformarlo in rabbia civile, però è chiaro che questo è un programma che ti porti sempre addosso e alla fine ne risenti. Non è un fatto di stanchezza, amo Chi l’ha visto perché mi fa sentire utile, ma avevo voglia di staccare, di fare un passo indietro per un po’, per questo avevo chiesto di lasciare, ma l’azienda e tutti i direttori mi hanno chiesto di resistere e ho accettato“. Dunque, il pensiero di cambiare c’è stato, eccome se c’è stato. “È che per me i paesi italiani sono diventati cimiteri fantasma. È di questo che sono stanca, non certo del programma”.
FEDERICA SCIARELLI: “LA LEGA È ARRABBIATA CON ME PERCHÉ…”
Federica Sciarelli, nell’ambito della chiacchierata riportata su “La Stampa”, ha poi sottolineato con orgoglio come “Chi l’ha visto?” vada fortissimo e sia in grado anche di reggere l’urto delle partite di calcio disputate in contemporanea. “Non è stato difficile convincermi, sono fiera del nostro lavoro. Siamo un servizio pubblico attivo sette giorni su sette. Polizia e carabinieri non possono impiegare tutte le volanti per cercare gli scomparsi, ma noi abbiamo i telespettatori e il nostro archivio, una vera banca dati degli scomparsi a cui fanno riferimento anche le istituzioni. Ci chiamano ai tavoli come esperti anche dall’estero”. In tutto questo, c’è anche chi ha sviluppato sentimenti di avversione nei confronti della conduttrice, come la Lega: “Ho subìto un attacco scomposto per aver letto in onda una mail di Vittoria Gervaso, un atto di accusa perché si facevano i tamponi ai vip ma non alle persone comuni. La Lega l’ha preso come un attacco personale alla Lombardia. Ha persino messo in dubbio l’esistenza della lettera, insinuando che l’avessi scritta io”.