Federico Bernardeschi, calciatore, ha raccontato il suo passato a “Verissimo”: “Quando ero piccolo, vedevo una palla e la rincorrevo. Ho realizzato il mio sogno di diventare calciatore e sono molto orgoglioso di questo. Nel mondo del calcio si vede sempre e solo quando arrivi, ma c’è sempre una storia dietro al bambino, dietro al ragazzo e dietro all’uomo, che non viene mai osservata. I miei genitori facevano 100 km ad andare e 100 km a tornare per portarmi agli allenamenti”.



Poi, a 16 anni, ho fatto la visita agonistica: mi fermarono perché il mio cuore si era ingrossato più del dovuto e non si capiva il motivo. Mi stopparono per sei mesi, ma il problema è che non si sapeva se avrei potuto riprendere a giocare. Vedere quel sogno scivolare via non è stato semplice. Fortunatamente, tutto si è risolto nel migliore dei modi e oggi sto bene”. (aggiornamento di Alessandro Nidi)



Federico Bernardeschi e la storia d’amore con Veronica Ciardi

Federico Bernardeschi con la compagna Veronica Ciardi ospiti di Verissimo. Una coppia molto affiatata quella composta dall’ex concorrente del Grande Fratello e l’ex attaccante della Juventus approdato al Toronto FC. Il campione della nazionale di Calcio è pronto a condividere con il pubblico televisivo la storia del suo amore con la bellissima Veronica Ciardi, diventata nota per aver partecipato nel 2009 al famoso reality show di Canale 5. La coppia è felicemente innamorata dal 2016, anche se ha dovuto superare diversi momenti di difficoltà.



La nascita nel 2019 della prima figlia Deva è stato uno dei momenti più belli della loro vita. Non solo, la coppia nel 2021 ha accolto anche la secondogenita Lena. Nel 2021 il matrimonio nel Duomo di Carrara.

Federico Bernardeschi: la nuova vita a Toronto dopo la Juventus

Federico Bernardeschi intervistato da Sportweek ha raccontato della sua nuova vita a Toronto dove si è trasferito dopo anni di onorata carriera nella serie A con la Juventus. “Dopo un mese mi sento come se vivessi qui da anni. Dalla città al modo di vivere, umano e professionale, sono rimasto colpito da tutto” – ha detto l’attaccante che ha spiegato come mai ha accettato, nel pieno della sua carriera, di accettare la proposta di una squadra come il Toronto: “avevo buone opportunità in Europa, ma ho fatto questo ragionamento: sopra la Juve c’è poco per storia e blasone, ho dimostrato di poter stare in un top club, è ora di fare una nuova esperienza”.

Sicuramente il passaggio al Toronto è stata una grande opportunità per il campione che parlando del campionato americano ha detto: “ho trovato un’intensità pazzesca, come nelle partite internazionali, però per tecnica e tattica siamo indietro rispetto al calcio europeo. Prevedo una rapida evoluzione nei prossimi 5-6 anni: i bambini qui adesso scelgono il soccer più del basket, il baseball e l’hockey e gli americani fanno sempre le cose per bene. C’è un modo diverso di vivere lo sport, ogni match è sentito come una finale di Champions. Allo stadio portano anche i neonati, gli mettono le cuffie per il rumore, ma li fanno partecipare alla festa. In Italia siamo indietro”. Infine parlando della Juve ha detto: “ero più focalizzato sull’obiettivo di squadra. Qui a Toronto sento più libero e leggero, non è una questione di pressione perché quella c’è sempre ma quando giochi ti senti parte di uno show”.