Federico Bernardeschi, dopo le stagioni non proprio esaltanti con la maglia della Juventus, sembrerebbe essere tornato ai livelli della la Fiorentina. La sua nuova vita a Toronto, in Canada, potrebbe avergli ridato la costanza e la serenità di esprimersi ai suoi livelli, forse per conquistare ancora più status per la Nazionale di Roberto Mancini. 1994 il suo anno di nascita; 29 anni da compiere il prossimo febbraio, ancora lontano, e tanta voglia di rivincita per il campione d’Europa con l’Italia durante gli ultimi Europei di calcio del 2020 ma giocati nel 2021 per via della pandemia Covid-19.
Intervistato dai colleghi di TuttoSport, Bernardeschi ha esordito così sull’arrivo in Canada: “La città è spaziale. Sembra New York, ma più vivibile. L’accoglienza è stata pazzesca: una passione travolgente. E poi trentacinquemila persone allo stadio che tifano come matte, i fumogeni, i bandieroni: mammamia che roba!”, le parole dell’ex giocatore di Juventus e Fiorentina dopo i primi giorni passati insieme ai compagni italiani Lorenzo Insigne, ex Napoli, e Domenico ‘Mimmo’ Criscito, ex Genoa e Zenit San Pietroburgo.
Federico Bernardeschi dopo aver lasciato l’Italia: “Rimpianto, poi ho realizzato”
“Nel momento del saluto sì, tanto rimpianto. Ma poi ho realizzato con lucidità che quel ciclo era finito. Me ne sono reso conto in vacanza, quando non avevo ancora una squadra e riflettevo sul da farsi”, con queste parole il giocatore ex Fiorentina commenta il suo addio alla Juventus dopo diverse stagioni passate in bianconero ed in generale dell’addio dalla sua nazione. “I primi tre anni alla Juventus sono andati, il secondo, quello di Juventus-Atletico è stato in assoluto il migliore“, continua Federico Bernardeschi, ricordando i momenti passati con la maglia della squadra più titolata all’interno del territorio italiano, ovvero la Juventus, con Cristiano Ronaldo, Dybala e Buffon come compagni di squadra.
Continua poi l’esterno d’attacco del Toronto commentando il suo esordio da urlo: “Tanta fatica! Erano mesi che non giocavo, ci ho messo dieci minuti per spezzare il fiato. Qui c’è un’intensità pazzesca, è un calcio meno tattico, ma atleticamente devastante. Sono tutti atleti e anche negli allenamenti si va a mille”. “La società è serissima e ha un’organizzazione da Real Madrid”, dice Bernardeschi. “Non
scherzo, eh! Strutture per gli allenamenti, sede, capacità organizzativa… Sembra di essere in un top club europeo. E intorno c’è un modo di concepire lo sport che mi esalta: io sono in una specie di polisportiva che comprende anche il basket e l’hockey. È una società da 12 miliardi di dollari di fatturato e con un entusiasmo intorno che non potete immaginarvi”.