Federico Castello, noto come Fellow, strega la giuria del Festival di Castrocaro 2020 con la sua voce pazzesca ed il singolo Fire. “Secondo me hai una base fortissima e qui vedo un progetto internazionale“, commenta Taketo Gohara al termine dell’esibizione. “Chissà che da Castrocaro non nasca qualcosa che vada in tutto il mondo“, interviene il conduttore Stefano De Martino. Solo un quinto posto in classifica, al momento, per Federico Castello Fellow, nonostante i commenti esaltanti degli altri giurati. “Si evidenzia una certa sensibilità nel tuo modo di parlare“, dice entusiasta Riccardo Zanotti, voce e chitarra dei Pinguini Tattici Nucleari. “Fai andare questo fuoco perché sei fantastico”, aggiunge Bugo che lo trova straordinario. (Aggiornamento di Jacopo D’Antuono)



Chi è Fellow, Federico Castello, finalista del Festival di Castrocaro 2020?

Fellow, al secolo Federico Castello, si presenta al Festival di Castrocaro 2020 tra gli otto finalisti, con la serata che sarà trasmessa in diretta sia da Rai 2 che da Rai Radio 2. Fellow, dall’inglese ‘compagno d’avventure’, ci trascina quindi in quella che ad oggi è la sua maggiore avventura, la finale di un concorso che può essere un importante trampolino per una carriera che già incuriosisce non solo il suo crescente pubblico di estimatori, ma anche esperti del settore musicale. Astigiano di nascita appartiene al roster di una giovane etichetta discografica, la Dischi dei sognatori, che punta molto all’aspetto emozionale della musica d’autore, soprattutto ricercando nel sottobosco artistico giovani interpreti raffinati come il nostro finalista. La canzone che ha convinto la giuria a portarlo il 27 agosto sotto i riflettori, davanti ad un pubblico che si prevede avrà uno share decisamente alto, è stata ‘Fire’, un brano a cavallo tra il jazz funky e la canzone per l’estate, quindi ritmata, orecchiabile, cantabile, per dirla con termini anglofoni, ‘catchy’.



Fellow: il brano Fire e come è nato

‘Fire’, lo dichiara lo Fellow, è stata scritta durante un periodo difficile nella sua giovane vita, momenti nei quali il giovane talento ha avuto il sentore e timore di poter perdere ciò che amava e ciò che gli infondeva sicurezza, sentimenti, emozioni. Tutto ciò è finito su pentagramma e questo sentore biografico ha sicuramente convinto gli autori del programma, la giuria di selezione, a scegliere Federico, un ragazzo tanto pulito nel suo aspetto quanto competitivo nella sua fermezza di affermare la sua arte. Il jazz e il funky, cocktail micidiale se amate un ‘groove’ accattivante, sono stabilmente nel DNA del giovane artista già dai tempi della scuola, periodo durante il quale Federico ‘Fellow’ Castello aveva messo assieme una band che nello spirito sixties dei Beatles si ispirava ad un sound che non uò e deve morire e l’eredità dei quattro di Liverpool sembra essere il leitmotiv anche in questa fondamentale fase di carriera. Purtroppo il lungo periodo di lockdown dovuto alla pandemia virale ha inibito le presenza sui palchi per molti artisti di grido, figuriamoci i nuovi, sconosciuti talenti, quindi anche Fellow arriverà sul palco quasi come ‘oggetto misterioso’ da scoprire nota dopo nota.

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