Federico Fellini è tra i protagonisti della nuova puntata de “Le grandi interviste di Enzo Biagi“, il programma speciale trasmesso su Rai3 in occasione del 100 compleanno dell’indimenticabile giornalista italiano. La puntata inizia con l’immagine che Fellini dà di Biagi: “Enzo per i telespettatori è come il medico di famiglia”.Del resto Fellini e Biagi sono stati grandissimi amici, un’amicizia lunga una vita quella tra il regista e il giornalista che si sono incontrati per la prima volta a Bologna dopo la fine della guerra quando Biagi dirigeva il settimanale Cronache. A quei tempi Federico aveva collaborato come disegnatore alla rivista di satira il Marc’Aurelio. Un incontro che lo stesso giornalista ha raccontato così durante una delle sue tante interviste: “entrò in redazione un ragazzo alto, magrissimo, con un grande sorriso: propose racconti illustrati da vignette, e chiese immediatamente un anticipo”. L’amicizia tra Fellini e Biagi è andata ben oltre il rapporto lavorativo e gli interessi artistici in comune, visto che si sono raccontati e confrontati sulla vita. “Ci siamo raccontati gli anni della giovinezza, il fascismo, la guerra, le letture degli americani, Faulkner e Steinbeck, la religiosità delle nostre madri, il senso cattolico del peccato” ha scritto Biagi parlando della sua amicizia su Fellini.



Enzo Biagi: “i film di Federico Fellini raccontano un’Italia che non c’è più”

Federico Fellini e Enzo Biagi hanno condiviso un’amicizia lunga una vita. Dal primo incontro tra i due è scattata una immediata complicità che li ha portato a diventare grandi amici e a condividere gioie e dolori del loro lavoro. In particolare Biagi ha più volte scritto e parlato dell’amico durante delle interviste, ma anche in alcune delle sue interviste. Parlando dei film del regista nato a Rimini, il giornalista ha scritto: “i suoi film fanno anche parecchio sorridere perché attraverso un sorriso si possono capire molte più cose che attraverso una lacrima. Fellini ha creato delle opere cinematografiche che sarebbero rimaste lì ferme nel tempo, forti e inossidabili a raccontare un’ Italia che non c’è più,  descrivendo degli italiani che ci sarebbero sempre stati mettendo in luce le nostre peculiarità, i nostri marchi di fabbrica made in Italy”. Non solo, Biagi ha anche sottolineato come l’ironia sia sempre stata uno dei punti forti dell’opera felliniana capace di conquistare prima il cinema italiano e poi resto del mondo. “Per lui il premio più bello era avere una nuova idea e battere il primo ciack, fare un altro film, passare un altro anno a raccontare storie a fare il suo mestiere” – ha raccontato Enzo Biagi che sull’amico ha detto – “Fellini  aveva  bisogno di sentirli i suoi film e lui stesso che richiedeva  giorni di osservazione del set e degli attori  per capire come comunicare le emozioni e la sceneggiatura. Fellini ha saputo creare un circo più reale della realtà, creando un genere che lo porterà ad assumersi una responsabilità, la creazione di un genere con un grammatica chiara e stabilita. La poesia e l’ironia si incontreranno nelle sue opere per fondersi e creare un panorama realistico ma nello stesso tempo allegorico”.

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