Sono giunte le sanzioni nella giornata di ieri per i due arbitri della Serie A, Federico La Penna e Fabrizio Pasqua, coinvolti nel caso “rimborsi”. Dopo l’indagine e il processo circa le presunte note di spesa alterate, i due fischietti del massimo campionato calcistico italiano sono stati squalificati dalla Commissione disciplinare dell’Aia, rispettivamente a 13 mesi e 16.



Se le due squalifiche verranno confermate anche nei prossimi gradi di giudizio, leggasi Commissione disciplinare d’appello dell’Aia ed eventualmente Collegio di Garanzia dello Sport presso il CONI, per entrambi gli arbitri di Serie A significherebbe lo stop definitivo: le norme degli Organi Tecnici, le commissioni che radunano gli arbitri delle varie categorie, prevedono infatti che “non possano essere mantenuti nel ruolo – si legge sull’edizione online di Sky Sport – gli associati che abbiano subito nei 10 anni precedenti pene superiori a un anno”. In totale sono stati coinvolti 7 tra arbitri e assistenti, già sospesi negli ultimi mesi della scorsa stagione di calcio appena erano emerse le presunte irregolarità, ma soltanto uno, leggasi l’assistente Del Giovane, ha ricevuto una sanzione di esattamente un anno, 12 mesi, e di conseguenza lo stesso direttore di gara non verrà dismesso in maniera automatica.



SQUALIFICA ARBITRI SERIE A, LA PENNA E PASQUA: 13 E 16 MESI. ECCO LE ALTRE SENTENZE

“Una squalifica – aggiunge Sky Sport – che potrebbe servire da riferimento per i ricorsi degli altri colleghi sanzionati. Il tutto sempre al netto delle valutazioni di opportunità che andrebbero comunque fatte anche nel caso di riduzione delle squalifiche e di rientro formale nei ranghi a disposizione del neo-designatore Rocchi”.

Oltre a Federico La Penna, Fabrizio Pasqua e al già citato Del Giovane, la Commissione disciplinare dell’Aia ha sanzionato anche altri direttori di gara, leggasi l’arbitro Ivan Robilotta, squalificato a 13 mesi, l’assistente Manuel Robilotta (14 mesi), Valentino Fiorito, altro assistente, a 16 mesi, quindi Andrea Tordino, anch’egli assistente, a 20 mesi. Il caso era esploso a fine maggio, quando erano stati scoperti dei rimborsi gonfiati riguardanti scontri di pranzi, cene e taxi.