A “C’è tempo per…”, in onda quotidianamente dal lunedì al venerdì su Rai Uno, è intervenuto Federico Moccia, scrittore molto amato dai più giovani e sceneggiatore. Il dialogo con Beppe Convertini e Anna Falchi si è aperto con un discorso sulla scaramanzia: “Venerdì 17? Diciamo che un minimo ci si ragiona. Personalmente, io avevo paura di imbattermi in un incidente autostradale che mi impedisse di essere puntuale qui in studio. Poi ho preso un caffè e ho guardato il fondo, per vedere se ci fosse qualcosa di strano”. Moccia ha anche un problema con il numero 13: “Quando ho fatto una cena con altre 12 persone, la mattina dopo feci un incidente automobilistico micidiale. Da quel giorno, dunque, decisi di abolire i pasti con tredici persone a tavola”. L’autore ha quindi presentato il suo nuovo manoscritto, “Semplicemente amami”, incentrato sulla storia di Tancredi e Sofia: un uomo che può avere tutto, lui (è proprietario di un isola alle Fiji), ma non può avere lei, pianista di professione.
FEDERICO MOCCIA: “FABRIZIO FRIZZI ERA SCARAMANTICO”
L’intervista a Federico Moccia è proseguita con il suo personale ricordo di un personaggio televisivo entrato nel cuore degli italiani per la sua gentilezza e semplicità: Fabrizio Frizzi. “Era una persona molto speciale e scaramantica. Prima della puntata soleva tenere con sé il classico cornetto rosso”. Infine, una battuta sul cinema italiano: “Si riprenderà bene, spero. Normale che ora vi siano tutti i controlli e le attenzioni del caso. I set stanno ripartendo e le produzioni stanno facendo il loro lavoro. Ora ciò che conta è trovare storie che possano accattivare la simpatia e attirare l’attenzione degli spettatori, invitandoli ad andare al cinema“. Con queste parole, lo scrittore è stato congedato dai due conduttori e la puntata, di fatto, si è conclusa.