Fu papà Pipolo, anch’egli regista, a consigliare a Federico Moccia il titolo di “Tre metri sopra il cielo”, il primo grande successo del 59enne scrittore, sceneggiatore, regista cinematografico e televisivo. Eppure, a essere figlio d’arte, anche se al regista non dispiaceva, “non sempre si viene presi sul serio“. Federico Moccia ha raccontato a Libero i suoi esordi nella scrittura e nel primo film di grande successo, lui che di film ne aveva visti scrivere e sceneggiare più di cento al padre Giuseppe Moccia – conosciuto come “Pipolo” per via della sorella che non riusciva a pronunciare il suo nome – e a Franco Castellano. I due formarono per trent’anni, dagli anni ’60, una tra le coppie italiane più celebri alla regia.

Non fu facile per Federico Moccia arrivare al successo con “Tre metri sopra il cielo”. Intanto la scrittura del libro incontrò varie difficoltà, soprattutto dopo il fallimento della prima casa editrice “Il Ventaglio” che lo editò prima di chiudere. “Usai i miei risparmi che avevo messo da parte lavorando in Rai per finanziarmelo, ma la casa editrice fallì e iniziarono a girare fotocopie nelle università del mio libro“, racconta il regista.

Federico Moccia, com’è nato il film “Tre metri sopra il cielo”

A quella prima bozza del libro, Federico Moccia era arrivato scegliendo il titolo assieme a suo padre Pipolo. “Lui si divertiva a leggere la scaletta del libro e quando gli chiesi un consiglio su come titolarlo, lui mi chiese quale fosse la scena più importante del film – racconta Moccia a Libero – Risposi che essendo l’amore adolescenziale di due ragazzi, la scena più importante è quando fecero l’amore per la prima volta“. In quell’attimo, Step chiese a Babi se fosse felice e lei diede la risposta “sto toccando il cielo con un dito“.

Giuseppe Moccia consigliò a Federico di esagerare e, da lì, venne fuori “Tre metri sopra il cielo”. Finito il libro arrivarono le difficoltà per farlo editare, finché non lo lesse la nipote di Riccardo Tozzi, Margherita, imprenditrice cinematografica e presidente della società Cattleya. “Volle assolutamente fare un film tratto da questa storia”. Tra i progetti futuri di Federico Moccia c’è quello di un film con “il nostro migliore amico, il cellulare“. Vorrebbe raccontare la realtà rappresentata con il cellulare.