«Se qualcuno scopre oggi che Grillo è un padre padrone e inaffidabile, forse non è stato attento al percorso»: così Federico Pizzarotti ai microfoni di In onda. Il sindaco di Parma, tra gli espulsi M5s più noti, ha analizzato così il caos nel Movimento: «Passare dal no euro all’euro, da “non stiamo con nessuno” a stare con Destra a Sinistra… sono evidenze del fatto che l’inaffidabilità e l’incertezza del M5s fosse prevedibile. L’epilogo sarà una spaccatura tra diverse fazioni».
Se è vero che i 5 Stelle erano primo partito, Federico Pizzarotti ha tenuto a precisare che «anche Renzi nel 2014 aveva il 40%, anche Salvini aveva il 40%. La Meloni era al 4% e oggi al 20%». E non è impossibile auspicare un passo indietro del garante: «Non è impensabile mettere da parte Grillo, lui stesso nel 2018 aveva detto di voler fare un passo indietro, togliendo il nome dal logo».
FEDERICO PIZZAROTTI: “M5S HA FINITO LE SUE PROPOSTE”
Federico Pizzarotti ha poi strizzato l’occhio a Giuseppe Conte: «Conte non l’ho mai incontrato, sicuramente l’area è a me affine, un’area di moderati di Centrosinistra. Oggi c’è tanto movimento in quell’area. C’è però un tema di base: il M5s ha esaurito la sua spinta perché non è più antisistema, ha finito le sue proposte. Oggi il M5s non propone nulla, ha un’immagine e un peso di parlamentari legati al 33% del 2018 ma non ha spinta propulsiva programmatica». Una battuta anche sulla bufera legata allo Statuto: «Lo Statuto c’è già e il Movimento un partito lo è già, non lo ha voluto esplicitare. Penso ai due regolamenti, alle due associazioni diverse, le cause. La storia di nepotismo del M5s va avanti dall’inizio».