Sono parole per certi versi a sorpresa quelle rilasciate dal giornalista del Corriere della Sera, Federico Rampini, su Greta Thunberg. Ospite nell’ultima puntata del programma di La7, Piazzapulita, il collega della carta stampata, parlando di green, Cop26, transizione ecologica e cambiamento climatico, ha spiegato: “Io, siccome non faccio il ministro (in studio vi era anche Cingolani ndr), posso essere ancora più esplicito: io mi dissocio dalla venerazione nei confronti di Greta Thunberg. Mi preoccupa lo spettacolo degli adulti che si genuflettono davanti agli adolescenti. Gli adolescenti fanno il loro mestiere, fanno benissimo a cavalcare le utopie e a gridarci delle provocazioni. Ma gli adulti devono governare il mondo. E ci sono adulti che a quel vertice sono andati in rappresentanza di un miliardo e mezzo di cinesi e di indiani, che non possono rinunciare da un giorno all’altro al carbone. L’alternativa è chiudere le fabbriche, gettare centinaia, milioni di persone sul lastrico. Si muore di fame prima ancora di morire di inquinamento”.



Quindi Formigli ha chiesto: “Ma è vero che Cina e India hanno fregato l’Occidente sull’inquinamento?”, e Ramponi ha replicato con una smentita: “No… non ci hanno fregato. Il caso che conosco meglio è la Cina, che ci crede alla transizione sostenibile e alla lotta al cambiamento climatico. È già numero uno mondiale nei pannelli solari, ha una posizione dominante nell’eolico e nell’auto elettrica. Ha un progetto molto chiaro. È un problema per noi, certo. Ma per l’ambiente…”.



FEDERICO RAMPINI E GRETA THUNBERG: “MI DISSOCIO DALLA VENERAZIONE PER LEI, LA CINA…”

E ancora: “Cinesi e indiani non possono dall’oggi al domani rinunciare al carbone. L’alternativa è chiudere le fabbriche e gettare centinaia di milioni di persone sul lastrico: si muore di fame, prima ancora di morire di inquinamento”. Rampini, come spiegato dallo stesso, è un grande esperto della realtà cinese e recentemente ha pubblicato il libro “Fermare Pechino“, in cui sottolinea come la Cina abbia di fatto gettato la maschera sotto la presidenza Xi Jinping: “Non nasconde le sue ambizioni egemoniche. Ostenta un enorme complesso di superiorità verso l’Occidente. Minaccia e ricatta ogni paese già scivolato in una situazione di dipendenza economica (dai vicini asiatici all’Australia, dai Balcani fino all’Europa centrale). Perché vuole monopolizzare le tecnologie del futuro, a cominciare dall’auto elettrica. Perché a Hong Kong ci ha fatto vedere cosa può accadere a chi finisce dentro la sua sfera d’influenza”.

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