Federico Vespa chi è: figlio di Bruno Vespa che ha seguito le orme del padre
Federico Vespa è nato nel 1979 dall’amore tra il noto giornalista di Porta a Porta, Bruno Vespa e il magistrato Augusta Iannini. Laureato in giurisprudenza, ha deciso di seguire da subito le orme di suo padre intraprendendo il percorso giornalistico e radiofonico.
Federico Vespa ha esordito come speaker radiofonico commentando le partite di calcio, presso la Gazzetta dello Sport. Ha collaborato con diversi noti quotidiani quali Gente e il Messaggero, lavorando anche come telecronista per Sky e Mediaset per le partite di Serie A e Champions League. Il giornalista ha iniziato a collaborare con RTL diventando conduttore radiofonico e gestendo un programma radiofonico insieme al padre: Non Stop News Raccontami. La sua carriera è molto ricca, nonostante ha dovuto portare alle spalle il peso di un cognome così noto.
Federico Vespa e la depressione: “Sono andato in coma farmacologico”
Federico Vespa si è raccontato a cuore aperto nel suo libro L’anima del maiale. Il male oscuro della mia generazione, dove racconta di aver sofferto di depressione. Il Giornale riporta alcuni spezzoni dell’ultima fatica del figlio di Bruno Vespa, nel quale di legge: “Ho passato anni a sentirmi un continuo nodo in gola. Ero l’agnello nella tana dei lupi“.
Federico Vespa scrive: “Sono nato nel 1979, mi pesa dirlo, non lo nego. Un anno prima della mia nascita succedevano molte cose in questo maledetto e affascinante Paese. Paradossalmente avrei preferito essere vecchio ora ed essere stato giovane allora. Avrei almeno potuto chiedermi perché uno dei più grandi statisti che l’Italia abbia mai conosciuto, Aldo Moro, sia stato prima rapito con il sacrificio degli uomini della sua scorta, poi assassinato dopo una trattativa Brigate Rosse-Stato”. Il giornalista spiega di essere finito in coma farmacologico a causa della depressione e dipendenza da alcol: “Chiedere aiuto può fare ancora più paura della paura stessa del male, di quel sudore, quell’ansia, quel terrore di perdere il controllo e perfino, di diventare aggressivo, di fare male a qualcuno, magari a qualcuno a cui vuole bene. Il fatto è che il male, con il suo fascino inspiegabile, qualche volta funziona da anestetico, e ti mette sotto una campana che ti allontana dalla vita, dagli affetti, dalla famiglia, dai desideri e allora non ti senti più niente, non provi più niente”. Federico Vespa è uscito dal tunnel grazie al supporto della madre Augusta Iannini: “Senza che lei lo sapesse“.