C’è anche Federico Vespa, giornalista figlio del più celebre Bruno, tra gli ospiti della puntata di oggi di S’è fatta notte condotta da Maurizio Costanzo su Rai Uno. Primogenito del conduttore di Porta a porta e dell’ex magistrato Augusta Iannini, Federico Vespa è anche scrittore (vizio evidentemente di famiglia). Nelle librerie è infatti uscito l’anno scorso il suo “L’anima del maiale. Il male oscuro della mia generazione”, libro autobiografico in cui Federico si è messo a nudo raccontando di aver sofferto di un “disturbo ansioso-depressivo” da quando aveva 18 anni. Federico Vespa ha scritto: “Ho passato anni a sentirmi un continuo nodo in gola. Ero l’agnello nella tana dei lupi”. Un disagio affogato anche nell’alcol per la sua capacità di far sembrare la vita “normale”. Così evidentemente non era come ha ammesso lo stesso Vespa junior, che ha definito il suo “un coma farmacologico”.
FEDERICO VESPA: “HO SOFFERTO DI DEPRESSIONE, ERO IN COMA FARMACOLOGICO”
Quella di Federico Vespa è una sensibilità sviluppata, lo si capisce leggendo anche pochi stralci del suo libro, un viaggio introspettivo in cui il giornalista è andato alla radice del suo malessere: “Chiedere aiuto può fare ancora più paura della paura stessa del male, di quel sudore, quell’ansia, quel terrore di perdere il controllo e perfino, di diventare aggressivo, di fare male a qualcuno, magari a qualcuno a cui si vuole bene. Il fatto è che il male, con il suo fascino inspiegabile, qualche volta funziona da anestetico, e ti mette sotto una campana che ti allontana dalla vita, dagli affetti, dalla famiglia, dai desideri e allora non ti senti più niente, non provi più niente”. Com’è riuscito Federico Vespa a venire fuori da questo “coma farmacologico”? Grazia alla mamma, Augusta Iannini: è stata lei “senza che lo sapesse” a salvargli la vita.