Federico Vespa a “Vieni da me” parla anche del rapporto col fratello Alessandro, rivelando un retroscena sulla sua infanzia. «Quando è nato mio fratello sono impazzito. Ora gli voglio bene». E quindi ha raccontato che vive a Milano e fa l’avvocato. «Lui è quello serio tra i figli, è molto diverso da me. Se rinasco vorrei nascere come lui. Lui è stato sempre bene, al top, mai un cedimento». Poi scatta una sorpresa: viene trasmesso un videomessaggio del padre. «Sono contento che un altro membro della famiglia vada in tv a parlare del suo libro. Il tuo è venuto bene, è intrigante, complimenti. Ma oltre a parlare delle tue sofferenze parla del disorientamento della tua generazione». Poi Bruno Vespa fa una richiesta: «Tua madre ed io ti stiamo chiedendo un nipote: sistema anche la tua vita sentimentale. Stabilizza tutto e dacci un nipotino». Il figlio Federico se la cava con una battuta: «Ma lui si è preso il cane! A che gli serve il nipote?». (agg. di Silvana Palazzo)



FEDERICO VESPA “MIA MADRE MI HA SALVATO LA VITA”

Federico Vespa a “Vieni da me” coglie l’occasione per ringraziare la madre, il magistrato Augusta Iannini. «Si è accorta del precipizio in cui stavo finendo e mi ha salvato la vita». Al giovane è stato infatti diagnosticato un disturbo ansioso e lievemente depressivo che affonda le sue radici in alcune sue mancanze. Il giovane scrittore e conduttore radiofonico ha infatti spiegato di aver sofferto l’assenza dei suoi genitori. «Ho avuto un forte disturbo di ansia e panico, mi sentivo un nodo alla gola e non riuscivo a respirare, poi c’era un’assenza totale di emozioni. Ho resistito per due anni fino a 20 anni pensando che sarebbe passato da loro». Poi ha chiesto aiuto e ci sono voluti anni per superare i suoi problemi. Così come ci è voluto del tempo per superare una delusione d’amore. «Me la sono portata avanti per anni. Mi ha condizionato tanto…». I suoi genitori invece stanno insieme da sempre, per la precisione 44 anni: «Non so come facciano», ha detto il figlio di Bruno Vespa da Caterina Balivo. (agg. di Silvana Palazzo)



FEDERICO VESPA E L’ASSENZA DEI GENITORI…

Federico Vespa a “Vieni da me” ha parlato del suo libro, “L’anima del maiale”, partendo dal titolo: «Quando facevo il liceo un insegnante ci chiamava porcellini ingrassati che non hanno voglia di fare niente». Il libro è anche un’occasione per parlare del rapporto con i suoi genitori. «Mio padre è contento che abbia scritto questo libro, che volevo scrivere già dieci anni fa. Mi fermai per pigrizia, poi quando mi è arrivata la proposta per me è stata una sfida bellissima. Ma per me è stato anche un percorso terapeutico straordinario». A tal proposito ha spiegato: «Ho sempre rinfacciato ai miei genitori di essere cresciuto troppo con le baby sitter. So che non lo hanno fatto apposta, ma sono stati carenti. Lo sanno e lo abbiamo superato, ma io volevo una famiglia più presente. Volevo meno lusso ma due genitori più presenti con me». Il lavoro di suo padre era un po’ il suo nemico: «Tra i due era peggio quello del giornalista, perché poi era famoso e quindi non te lo godevi». Quello che chiedeva era normalità: «Se dai 0 ai 12 anni non cresci tuo figlio bene poi succedono i guai. Non uscivo mai, non avevo amici, mi sentivo un agnello in mezzo ai lupi. Mi facevo schifo». (agg. di Silvana Palazzo)



FEDERICO VESPA A VIENI DA ME

Due genitori ingombranti come Bruno Vespa e il magistrato Augusta Iannini hanno reso più difficile del previsto la vita di Federico Vespa che, diversamente da quello che si potrebbe immaginare, non ha vissuto con naturalezza quella che per i genitori era una vita normale. “Capisce la follia? Un padre pubblico, la scorta, una madre magistrato, detrattori come se piovesse… e lui la definisce normale”, ha raccontato a Oggi, Federico Vespa che riuscito, poi, a diventare un ragazzo sereno rovando il suo posto nel mondo, anche se non è stato facile. A raccontare i dettagli di quello che viene definito da tutti quelli che lo hanno vissuto “un periodo buio” è lo stesso Federico che ha deciso di svelare i segreti della propria vita privata raccontando la sua battaglia contro la depressione. Nel suo primo libro L’anima del maiale, Federico Vespa che ha deciso di seguire le orme del padre nella scrittura confessa di aver sofferto di depressione, o anedonia. Il maiale di cui parla Federico nel suo libro è il figlio di papà, un privilegiato che, nonostante abbia una vita agiata, può soffrire anche del “male oscuro” come viene definita la depressione.

FEDERICO VESPA E LA DEPRESSIONE: LE PAROLE DEL PADRE BRUNO

Ad accorgersi della depressione di cui soffriva Federico Vespa è stata la madre mentre il padre Bruno ammette di non essersi accorto del malessere di cui soffriva il primogenito. “Io ho sottovalutato il suo malessere, questo è un fatto incontrovertibile. Federico ha sofferto molto, molto più di quanto io immaginassi”, ha raccontato il giornalista al settimanale Oggi durante un faccia a faccia con il figlio. Per superare la depressione, Federico ha seguito un percorso aiutato dalla madre che lo ha spinto ad aprirsi al mondo. Nel suo percorso di recupero, la scrittura è stata terapeutica. Nel suo primo libro, infatti, si è messo completamente a nudo e al settimanale Oggi ha svelato di non temere il confronto con lo scrittore Bruno Vespa. “Venderò un’inezia rispetto a lui, ma del resto questo è il Paese dove Giulia De Lellis vende più di Bukowski…”, ha dichiarato.