E’ un successo dopo l’altro il nuovo film di Federico Zampaglione. Il front-man dei Tiromancino è tornato a vestire i panni del regista nell’ultimo anno e ha dato vita a “Morrison“, grazie al quale è stato premiato come Artista Multimediale Italiano all’ultima edizione del premio Roma Videoclip. Non solo: ha ricevuto anche il premio Castiglione Cinema 2021 e l’attore protagonista Lorenzo Zurzolo ha appena vinto ai Nastri D’Argento come Personaggio dell’anno.



Mentre è in giro per festival e rassegne cinematografiche, Federico Zampaglione ha parlato a Il Secolo XIX del film e della sua carriera dietro la macchina da presa iniziata nel 2007 che lo ha portato, oggi, alla realizzazione di quattro film in totale: “Odio la comfort zone. Mi piace scoprire, alimentare la passione creativa. Dopo diversi anni con i Tiromancino, in un’epoca in cui i social non esistevano e tutto il nostro mondo girava attorno al furgoncino dei tour, ho deciso di darmi al cinema horror”. Non fu facile, l’artista venne subito percepito come il cantante che si buttava in un’avventura più grande di lui. Poi, però, i risultati arrivarono e dimostrò che “prendere la strada in salita, paga”.



Le riprese di “Morrison” e l’uscita al cinema

Il film di Federico Zampaglione racconta la vita di Lodo, un ventenne che vive le difficoltà della sua età e si esibisce con la sua band indie, i MOB, in un leggendario locale romano: il Morrison. Un giorno, casualmente, incontra Libero, una ex rockstar che vuole ritrovare il successo, ma finisce per chiudersi sempre di più in se stesso. Il loro incontro diventerà uno stimolo reciproco ad andare avanti, ma anche un difficile confronto tra due generazioni e modi di essere molto diversi.

“Morrison” è ispirato al libro scritto dal leader dei Tiromancino nel 2017 (Dove tutto è a metà) e le riprese sono state realizzate in piena pandemia: “Abbiamo superato tanti ostacoli come fosse un’esibizione di parkour, abbiamo realizzato una pellicola che ci ha fatto sentire ancora più vivi. Mi piacciono le sfide, alla fine rendono il traguardo ancora più emozionante”. Sempre a Il Secolo XIX, Zampaglione ha rivelato che hanno fatto tutto ciò che gli sconsigliavano di fare, ossia girare un film in quel momento per poi farlo uscire alla riapertura a singhiozzo dei cinema. La pellicola ha infatti contribuito al ritorno nelle sale e sta proseguendo la sua corsa estiva, partecipando a diversi festival e concorsi.



La colonna sonora firmata da Federico Zampaglione

Sono “Cerotti” (con Gazzelle) e “Er musicista” (con Franco126) le due canzoni dei Tiromancino inserite nella colonna sonora di “Morrison” con cui Federico Zampaglione vuole arrivare alle nuove generazioni: “Spesso il nuovo fa paura – ha detto il cantante a Il Secolo XIX -. Molti preferiscono rimanere attaccati alla propria poltrona invece di supportare chi ha talento. Con Calcutta, Franco e Gazzelle sento di avere qualche cosa in comune“.

Loro, inoltre, riconoscono nei Tiromancino l’essere stati capaci di fare “da cerniere” fra un certo mondo alternativo e quello mainstream. Vedono in Federico una sorta di fratello maggiore perché anche lui, con il gruppo, è sempre stato dentro la canzone e lontano dalle reazioni commerciali, ma comunque contando sul successo popolare proprio come fanno gli attuali rappresentanti della scena indie italiana. I brani scelti per fare da colonna sonora di “Morrison” sono arrivati dopo la pubblicazione, nell’estate del 2019, del fortunato singolo “Vento del Sud” che ha riportato i Tiromancino alla Virgin Records. Con questa etichetta, Zampaglione ha firmato grandi album come “La descrizione di un attimo” e canzoni quali “Due Destini” e “Per me è importante”.