Nella sua lunga intervista a Belve, Fedez ha parlato della sua relazione con Chiara Ferragni, entrata in una complicata crisi dopo il caso Balocco, per il quale sono ancora in corso le indagini e si procederà, presto, a definire un quadro accusatorio concreto. Facendo un passo indietro, però, ha confessato che si è innamorato di lei “per il sesso. Io credo che quando trovi una connessione sessuale è già tanta roba. Io devo dire che quella connessione lì è una cosa che raramente ho sperimentato. Non so”, confessa quasi in lacrime, “se questa connessione l’abbiamo mantenuta”.



Entrando nel merito della crisi, però, Fedez non riesce più a mantenerle quelle lacrime, mentre racconta che “per quanto tutti sono portati a vedere la copertina di questa relazione, all’interno io e chiara abbiamo passato tanti momenti difficili. Abbiamo passato la mia malattia… E sono stati tre anni molti difficili, non abbiamo retto”. Imbeccato sul perché chiami ancora Chiara Ferragni “mia moglie”, il rapper sostiene, con voce triste, che “è solo perché lo è ancora legalmente”. Smentendo, poi, una volta per tutte, l’ipotesi circolata su social e giornali che dietro alla rottura Fedez-Ferragni ci siano stati dei tradimenti, sottolinea che non  così e che “non sono stati parte della crisi” perché “non ci sono stati”.



Fedez sul caso Balocco: “Chiara si sarebbe dovuta difendere fin da subito”

Il caso Balocco, inoltre, confessa ancora Fedez nello studio di Belve, “ha influito nella crisi“, ma precisa, chiaramente, che “non è questa la ragione per cui è finita la relazione: ha contribuito al clima pesante e duro, ma non è stato per quello”. Parlando di quei giorni, infatti, il rapper ricorda che “l’ho scoperta quando è uscita ed è ovvio che non l’abbia presa bene. Io vorrei e ho sempre voluto difendere Chiara Ferragni in questa situazione” e ci tiene a puntualizzare che “il fatto che io mi sia preso la merda per questa vicenda qua, ci sta perché abbiamo deciso di essere i Ferragnez ed è giusto che mi sia preso la merda”.



Tuttavia, Fedez non è riuscito a sopportare il fatto che “io questa cosa l’avrei gestita in maniera diversa, magari facendo peggio, ma mi sarei difeso fin da subito. Tutto questo”, ribadisce, “si poteva gestire meglio, ma io sono sicuro che in questa cosa non ci fosse cattiva fede da parte di Chiara e a me spiace perché lei ha deciso di prendersi tutte le responsabilità quando lei poteva e, secondo me, doveva spiegare che le responsabilità, se ci sono, non sono solo sue. E mi riferisco al suo manager”. Il rapper ha voluto ricordare che “per la beneficenza mi hanno detto che faccio le cose perché sono un parassita, una falena attirata dai riflettori”, per confermare che “si è vero“, sottolineando che “se la mia beneficenza ha fatto del bene non è importate se l’ho fatto per stare sotto i riflettori“. Sul perché non l’abbia fatta in segreto, come molti gli hanno contestato, Fedez spiega che “grazie all’esposizione pubblica costruisco delle progettualità sfruttando la mia fama, che sono molto più grandi”, ricordando che grazie all’iniziativa del reparto di terapia intensiva che ha donato ha raccolto, oltre ai suoi 100mila euro, “quasi 4 milioni di euro”. E pur sottolineando che “non sono un santo”, Fedez ci tiene a precisare che “nessuno guarda mai le sfumature e si ignora che quando qualcuno si mobilita e fa qualcosa, non lo fa per un solo motivo, magari può essere il fare del bene, ma anche il sentirsi dire bravo. Uno non esclude l’altro”.