Proseguono le indagini sull’aggressione subita da Cristiano Iovino a Milano ed emergono nuovi particolari in merito a quella che, secondo la procura, è stata una vera e propria spedizione punitiva contro il personal trainer che sarebbe stata organizzata da Fedez. Non si può prescindere dal condizionale in questa vicenda che ha ancora molti aspetti da chiarire, ma comunque, secondo quanto raccolto dal Corriere della Sera, la verità sul pestaggio sarebbe racchiusa in mezz’ora o poco più: si tratta del tempo intercorso tra la rissa alla discoteca The Club all’aggressione sotto casa di Cristiano Iovino.



Pare che in quei minuti il rapper e il personal trainer si siano sentiti telefonicamente: l’intenzione era quella di incontrarsi per un chiarimento. Il giornale rivela che dai cellulari di Fedez e degli ultrà della Curva Sud del Milan sarebbero partite però chiamate con toni diversi, motivo per il quale ha preso forma l’ipotesi appunto di una spedizione punitiva ai danni di Cristiano Iovino. A tal proposito, gli inquirenti stanno cercando di risalire agli altri partecipanti, anche analizzando i video della rissa in discoteca, che sarebbero nitidi, e quelli durante l’aggressione sotto casa del personal trainer, motivo per il quale si ritiene che il numero degli indagati potrebbe salire nelle prossime ore.



LA CURVA SUD DEL MILAN PRENDE LE DISTANZE DA FEDEZ

Il Corriere ha raccolto anche i timori che emergerebbero dall’entourage di Fedez, in relazione alle dichiarazioni rilasciate domenica al Salone del Libro di Torino, dove ha dichiarato di non essere stato presente al pestaggio sotto casa di Cristiano Iovino, circostanza che sarebbe stata smentita dalle telecamere e dalla testimonianza di due vigilantes, ma anche per aver minimizzato l’aggressione subita dal personal trainer. Inoltre, viene riportato anche che dietro la lite nel privé della discoteca non ci sarebbe Ludovica di Gresy.



Nel frattempo, la Curva Sud del Milan ha preso le distanze dalla vicenda e da Fedez con un comunicato in cui smentiscono che gli ultras rossoneri sarebbero vicini al rapper. “Ciò che invece profondamente ci indigna è la diffusione di notizie totalmente non veritiere le quali accostano il nome della Curva Sud al cospetto appunto del signor Federico Lucia“, recita il comunicato. D’altra parte, chiariscono che ogni ultras ha una sua vita privata e può conoscere personaggi famosi e non, con cui avere anche rapporti di lavoro, come nel caso di Christian Rosiello, il bodyguard che è incensurato ed è stato assunto appunto dal rapper.