Fedez vs Codacons, la battaglia continua. Il rapper ha deciso di scrivere una nuova pagina della “guerra” con l’associazione dei consumatori. Infatti, insieme ai genitori che gestiscono con le sue società le sue attività e i suoi ricavi, ha sporto denuncia per calunnia e diffamazione contro il Codacons, che «ha consapevolmente accusato, seppure in modo implicito ed allusivo, Federico Lucia di essere incline a commettere reati». La querela è stata depositata alla procura di Milano per la «campagna mediatica e quasi quotidiana» lanciata nei suoi confronti. L’associazione nei giorni scorsi aveva a sua volta depositato un esposto presso la Guardia di Finanza chiedendo di procedere a verifiche fiscali su entrate e redditi di Fedez.
Questa è stata l’ennesima iniziativa contro Federico Leonardo Lucia, in arte Fedez, il quale nell’udienza del 2020 si era dichiarato «nullatenente», avendo già allora intestato i suoi beni alle sue società. Ora gli avvocati Gabriele Minniti e Andrea Pietrolucci, che assistono Fedez, la madre Annamaria Berrizaghi e del padre Franco Lucia, amministratori e legali rappresentanti delle sue società, chiedono che si faccia chiarezza sulla campagna che definiscono «quasi quotidiana» e che riguarda «presunti comportamenti censurabili, quando non addirittura penalmente rilevanti», si legge nel documento, come riportato dal Corriere della Sera.
FEDEZ VS CODACONS “ATTACCATO INGIUSTAMENTE”
I legali di Fedez e dei suoi genitori scrivono che le contestazioni del Codacons «si sono rivelate infondate e strumentali unicamente ad attaccarlo ingiustamente». Inoltre, hanno ricostruito che il rapper era stato chiamato in causa per vicende che hanno portato a Milano a quattro procedimenti, che sono stati archiviati, mentre un altro è ancora in corso. Nell’ultima iniziativa, il Codacons aveva chiesto un’indagine sulla contabilità delle società di Fedez, perché dalle analisi del consulente tecnico della trasmissione Report emergerebbero «profili di criticità legati alla complessità delle operazioni» fatte da esse, come una fusione, che andrebbero «oltre una semplice esigenza economica di sviluppo» e potrebbero nascondere una forma di «potere occulto e trasversale». Pur negando di voler sostenere che le aziende riconducibili alla sua famiglia evadessero il fisco, l’associazione sosteneva come «in termini probabilistici, l’analisi dei fatti storici e delle esperienze porta a dire che questo tipo di azioni e comportamenti il più delle volte porta o è diretto anche ad evadere il fisco».
I legali ritengono che questa sarebbe una «ricostruzione parziale dei fatti e non veritiera, in grado di instillare nel lettore medio, per le espressioni utilizzate, sebbene in forma ipotetica, il (falso) convincimento che dietro lecite operazioni societarie ci siano condotte illecite». In questo modo sono stati creati «scenari sfuggenti, insinuanti, dai contorni indefiniti e inquietanti dai quali emerge persino l’impressione di forze oscure all’opera per non si sa bene quali arcani e reconditi motivi». I legali di Fedez e dei suoi genitori hanno definito che quella del Codacons è una «grave condotta diffamatoria», sulla base di «fatti non rispondenti al vero», con cui accusano Fedez «di essere incline a commettere reati».