Mentre Fedez chiede ufficialmente alla Rai di essere ascoltato in Commissione Vigilanza in merito all’ormai famoso monologo-discorso al Concertone del Primo Maggio, oggi su Panorama esce una lunga inchiesta con al centro proprio il cantante-imprenditore-manager-marito, vero protagonista della scena pubblica e politica di queste ultime settimane. «Gli show e gli affari di Mr. Fedez», si intitola il lungo reportage fatto da Antonio Rossitto sul settimanale in edicola oggi 19 maggio.



Con la sua presa di posizione a favore del Ddl Zan al Concertone – e con conseguente denuncia di presunta “censura” che la Rai avrebbe tentato nei suoi confronti, si è creato in pochi attimi un’autentica icona per il mondo della sinistra culturale, mediatica e politica: ovviamente tutto ciò parte molto da lontano e con un progetto imprenditoriale e artistico ben strutturato. In tutto questo però, sottolinea Panorama, vi è una particolarità: «icona a sinistra, ma il suo portafoglio è stabilmente a destra. Tanto da avere schermato i propri business dietro ad una fiduciaria». Il cambio di passo è stato fatto nel matrimonio con Chiara Ferragni, sempre più personaggio rampante anche delle aziende top in Italia (da ultimo, Bulgari). I “Ferragnez” sono un’autentica macchina da soldi, con interessi e utili che crescono di anno in anno.



IL GIRO DI AFFARI DI FEDEZ

In questo enorme giro di affari, le battaglie pubbliche di Fedez aiutano eccome la crescita dell’impero al momento anche difficile da strutturare: secondo l’indagine di Panorama, a Fedez sono riconducibili direttamente 5 società. «Zedef, Autoscontri, Zdf, Doom Entertainment e N-App. Le prime quattro sono guidate da Annamaria Berrinzaghi, detta Tatiana: nata 56 anni fa a Genova, madre onnipresente. Nell’ultima srl della lista, invece, amministratore unico è Franco Lucia, padre dell’artista», scrive ancora Rossitto (ampi stralci si trovano oggi su “La Verità”). Dopo la rottura del sodalizio artistico-imprenditoriale con J-Ax, Fedez nel 7 luglio 2017 ha trasferito tutte le quote della società Zedef (palindromo del suo nome) ad una spa con sede a Milano in Foro Bonaparte, «ovvero la Carini fiduciaria. Qualunque sia il motivo che abbia spinto i Lucia a cedete formalmente le quote, l’ultimo bilancio approvato registra ricavi in crescita, a poco meno di 3,8 milioni». Il vero boom di affari Fedez lo fa però con Zdf, detenuta dalla Zedef sempre tramite la fiduciaria: scrive ancora Panorama, «i ricavi sono quasi raddoppiati: da poco più 4 milioni a oltre 7 milioni nel 2019. Zdf, a sua volta, ha il 49 per cento di Doom entertainment, fondata l’anno scorso». Se poi si aggiungono i progetti per Amazon, la produzione e talent scout di artisti, influencer e youtuber e l’immenso giro di affari generato invece dalla moglie Chiara Ferragni, si può ben intuire cosa possa anche solo celarsi in volume di business dietro all’ancor giovanissimo Federico Lucia.

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