Se c’è una cosa che hanno ribadito Amadeus e la direzione della Rai è che il festival di Sanremo 2023 è all’insegna della più completa libertà di espressione. E allora fa bene Fedez a citarlo direttamente, a prendersi le responsabilità dei testi che ha cantato a borda della Costa crociere dove ha celebrato la consueta festa quotidiana.



Fedez e la libertà di parola a Sanremo 2023

Sul palco della nave, il silenzio e il buio si lacerano con un testo istantaneo, un rimaneggiamento di Problemi con tutti, scritto poco prima del festival in cui si presenta prendendosela con tutti quelli che in un certo senso l’articolo 21 vorrebbero calpestarlo, dagli esponenti politici che vorrebbero escludere Rosa Chemical al sottosegretario Bignami che si traveste da nazista, dalla ministra Roccella che rimpiange l’aborto vietato al Codacons che saluta (“Guarda come mi diverto”) mandandolo a quel paese dopo le varie querele fino ai marescialli che hanno distrutto vite alla Diaz.



Di merde ne ho calpestate tante – dice il rapper – ma non a carico dei contribuenti” e rivendica il proprio ruolo di maschio capace di esprimere i propri dolori, “ho avuto un cancro, come un vero duro sono andato in tv e ho pianto”. E chiude guardando in cielo e salutando Gianluca Vialli, l’ex-calciatore da poco morto a causa di un tumore, colui che secondo Fedez lo ha aiutato a superare la malattia. “Mi prendo la responsabilità di ciò che ha detto, non ho fatto leggere il testo a nessuno della Rai”. Pesta duro Fedez: se ha ragione non spetta a noi dirlo, ma difendere e promuovere gli spazi di libertà è un compito del servizio pubblico. Che sia Sanremo 2023 a difenderlo e non altri, è un dato di fatto importante e interessante.

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