Il professor Massimo Falconi, primario di Chirurgia del pancreas al San Raffaele di Milano, nonché medico che il 22 marzo scorso ha operato Fedez, ha rilasciato oggi un’intervista ai microfoni del quotidiano Repubblica: «La storia di Fedez – dice – ha dato speranza a tante persone e dimostrato l’importanza di una diagnosi precoce». L’artista meneghino ha scoperto di avere un tumore neuroendocrino al pancreas, ed è stato quindi operato nel centro d’eccellenza meneghino fino al ritorno a casa avvenuto pochi giorni fa. Falconi ha parlato delle terapie solitamente utilizzate quando si scopre questo tipo di tumore: «Un esempio classico è quello di un tumore al pancreas che presenta anche delle metastasi epatiche non completamente asportabili: in questo caso, si può intervenire rimuovendo il tumore pancreatico ‘primitivo’ in modo da confinare la malattia residua al solo fegato».
Sul rischio di recidiva il primario del San Raffaele è chiaro: «L’esame istologico ci permette di valutare alcuni fattori prognostici che possono condizionare o meno il rischio che la malattia si ripresenti. In generale, il percorso di cura di queste neoplasie non si esaurisce mai con il solo intervento chirurgico: i controlli, nel tempo, sono e rimangono fondamentali. La loro frequenza varia a seconda della ‘cattiveria’ che il tumore dimostra sulla base dell’esame istologico e di alcuni parametri patologici».
FEDEZ, PARLA IL PROF FALCONI: “NON BISOGNA ABBANDONARE I CONTROLLI”
I controlli iniziali sono solitamente ogni sei mesi dopo di che divengono annuali, così come affermato sempre dal noto camice bianco: «all’inizio sono sempre ogni sei mesi. Poi possono diradarsi ed avere un intervallo annuale». In conclusione di intervista ha aggiunto: «Il messaggio, quindi, è che è possibile tornare alla propria vita, non abbandonando però i controlli che permettono, in caso, una diagnosi precoce di ripresa di malattia». Fedez ha pubblicato nelle scorse ore degli scatti in lacrime mentre ha riabbracciato i suoi due figli, il piccolo Leone e la secondogenita Vittoria: “Ora sono tornato a vivere”.