Negli ultimi giorni sono emersi ulteriori dettagli in merito alla presunta rissa in discoteca fra Fedez e Iovino, con il rapper che avrebbe urlato all’indirizzo del personal trainer “Sono di Rozzano, lo ammazzo”. Dichiarazioni che hanno fatto ovviamente il giro del web e che sono giunte anche al sindaco della nota cittadina alla periferia di Milano, che si è detto un po’ indignato. Gianni Ferreti, al sentire le parole dell’artista ex cittadino dI Rozzano, ha infatti voluto sottolineare come la comunità di Rozzano sia formata da gente per bene e persone oneste con il senso civico e il rispetto delle regole, nulla a che vedere con la malavita.



Dichiarazioni che hanno indotto Striscia La Notizia a intervenire, portando un bel tapiro al sindaco di Rozzano, che ha comunque voluto ricordare come Fedez non si sia dimenticato delle sue origini, donando 130mila euro per uno skate park. Ma perchè quindi quella frase? Semplicemente perchè fino a qualche anno Rozzano era senza dubbio una delle città più “pericolose” del nord Italia e della zona di Milano, dove si trova il più grande conglomerato di palazzi popolari d’Italia e dove nel giro di breve tempo si sono “ammassate” migliaia di persone, fra cui alcune poco raccomandabili.



FEDEZ E ROZZANO, LA NOMEA DI UNA CITTÀ CHE ERA PERICOLOSA

Risale ad esempio al 2003 la strage portata a termine da Vito Cosco, che uccise due pusher, quindi un pensionato e una bambina di due anni in via dei Garofani, ma nel corso della storia sono stati diversi gli episodi di criminalità, anche per via delle infiltrazioni mafiose nell’hinterland milanese.

Una nomea che ha portato a coniare dei veri e propri slang come «Quelli di Rozzano fanno brutto», ad indicare che è meglio stare lontano dagli abitanti di Rozzano, ma anche “Rozzangeles”, marchiato sulle magliette. Ma Fedez? Stando al Corriere della Sera a Rozzano non ci ha mai vissuto, visto che è cresciuto a Buccinasco. «E chi l’ha mai visto Fedez a Rozzano?», aggiunge un ragazizno fuori da un bar. Secondo il quotidiano di via Solferino il mito di Rozzano servirebbe quindi a vendere dischi per il classico stereotipo di rap come bad boy e criminale, non importa poi se alla fine in quella città il buon Fedez non ci abbia mai vissuto.