Dopo “Le Feste di Pablo” e “Problemi con Tutti (Giuda)”, Fedez è tornato con il nuovo progetto “Bimbi per strada” che il rapper ha realizzato sulla base di “Children”, celebre brano di Robert Miles, scomparso nel 2017 a causa di un tumore e che ha fatto parte della colonna sonora dell’infanzia di Fedez che, all’epoca, aveva solo 7 anni. «È una canzone del 1995 che Miles aveva scritto per attenuare le morti bianche all’uscita dalle discoteche: invitava i locali e i deejay a trasmetterla per accompagnare la chiusura delle serate in maniera più blanda, una cosa che porta con sé la leggerezza, ma anche uno strascico di malinconia che la rende unica. Penso che questa atmosfera ricreata da Miles sia connessa allo status che vivremo tutti quest’anno», ha raccontato il rapper ai microfoni di Vanity Fair. Fedez, così, coglie l’occasione anche per svelare dettagli sulla sua infanzia: “Sono stato parecchio per strada da piccolo”.
FEDEZ: “OGGI HO ESIGENZE DIVERSE RISPETTO A TRE ANNI FA”
La musica continua a far parte della vita di Fedez che, tuttavia, da marito e padre, ai microfoni di Vanity Fair, ammette che quelle che ha oggi sono esigenze diverse rispetto a quelle che aveva fino a pochi anni fa. Nel corso degli ultimi tre anni, il rapper è diventato papà di Leone, ha sposato Chiara Ferragni e la sua visione del mondo è conseguentemente cambiata. «Tendo a non ripudiare ciò che ho fatto in passato, ma oggi ho esigenze diverse rispetto a quelle che avevo tre anni fa: vorrei riportare la centralità della musica facendo sì che il contorno rimanga tale», ammette ai microfoni di Vanity Fair. Il rapper, poi, confessa di imbarazzarsi ancora quando ascolta le proprie canzoni in radio con gli amici ammettendo di non ascoltare continuamente i propri brani. Al contrario, rivede i live soprattutto per correggere ciò che non lo convince in vista di concerti futuri. A Vanity Fair, infatti, ha parlato anche di Jennifer Aniston e dello scambio di messaggi avuto con l’attrice: «le ho spiegato che io e mia moglie siamo suoi fan, ci siamo salutati e le abbiamo chiesto come andava lì a Los Angeles, anche per via delle proteste. Interessarsi banalmente a quello che succede dall’altra parte del mondo».