Continua la battaglia tra Fedez e il Codacons. L’associazione dei consumatori in una nota rivela che il rapper ha presentato un’istanza di accesso al ministero delle Imprese e del Made in Italy per sapere come il Codacons spende i suoi fondi. «Incredibile ma vero. All’indomani dello scoop sul Fedez “nullatenente” e dell’esposto del Codacons alla Guardia di Finanza sugli asset societari del rapper, il forse quasi ex marito di Chiara Ferragni avvia una rappresaglia nei confronti dell’associazione dei consumatori», scrive l’associazione. Inoltre, assicura che verranno forniti a Fedez, «così come a qualsiasi altro cittadino dovesse farne richiesta», i «bilanci della nostra associazione, gratuitamente e senza la necessità di disturbare un ministero, bilanci che il rapper potrà ritirare personalmente presso la nostra sede legale di Viale Mazzini a Roma».



Il Codacons annuncia l’intenzione di fornire alla stampa «gli interessanti approfondimenti che il dottor Bellavia sta realizzando sulla complicata rete di società che fa capo al rapper nullatenente». L’associazione conclude di aver pubblicato online «l’istanza di Fedez (che ci fa onore perché descrive tantissime nostre importanti iniziative) e la risposta fornita al rapper».



LA GUERRA TRA FEDEZ E CODACONS CONTINUA

Ora la nuova battaglia tra Fedez e il Codacons si gioca sui quaderni dei bilanci. Tutto è partito da una dichiarazione di Fedez, che durante un’udienza da remoto per una disputa sempre con l’associazione ha riferito di essere «nullatenente». Una dichiarazione che lo stesso rapper ha spiegato, sostenendo di essere nullatenente in quanto tutti i beni a sua disposizione sono intestati alle società che fanno capo a lui e alla sua famiglia. L’associazione dei consumatori, alla luce di ciò, ha deciso di procedere con un esposto alla Guardia di Finanza per chiedere accertamenti degli asset societari di Fedez.



Ora il marito di Chiara Ferragni vuole che vengano fatti sullo stesso Codacons, passando per il ministero delle Imprese e del Made in Italy. L’artista si è detto completamente a disposizione per ogni accertamento: è intervenuto per precisarlo con un video social. Ma ha anche querelato il Codacons per diffamazione e calunnie.