Fedez nelle ultime ore non ha affatto nascosto la sua delusione ma anche la rabbia nei confronti di quello che ormai da giorni sta accadendo con il Codacons. Una serie di accuse reciproche che vanno ad inserirsi in piena emergenza Coronavirus e che non fanno certamente del bene. Al video pubblicato su Youtube da Carlo Rienzi, presidente dell’associazione, il rapper ha replicato con una serie di Instagram Stories in cui ancora una volta si difende dal nuovo attacco. “Sono inc***to con me stesso, perchè sto alimentando quello che questo Carlo Rienzi vuole, ovvero visibilità distruttiva, mangiando sopra le macerie di una tragedia”, ha tuonato il marito di Chiara Ferragni. Nonostante le minacce ricevute da parte del presidente del Codacons che ha annunciato l’intenzione di voler far luce su alcune faccende private di Fedez ma anche di volergli far arrivare la Guardia di Finanza direttamente in casa, l’artista non si è detto per nulla intimidito, intenzionato quindi ad andare avanti nella sua battaglia con il supporto, ovviamente, della moglie Chiara. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



ANCORA SCONTRO TRA IL RAPPER E L’ASSOCIAZIONE A TUTELA DEI CITTADINI

Non si placa lo scontro accesissimo tra Fedez e Codacons nel quale nelle ultime ore sono intervenute numerose personalità. Al centro della polemica la raccolta fondi per fronteggiare l’emergenza Coronavirus avviata dai Ferragnez (ed alla quale ne sono seguite molte altre) e la battaglia avviata da Codacons che ha contestato le modalità di raccolta e una presunta scarsa chiarezza da parte di GoFundMe che ha ospitato l’iniziativa. Nelle ultime ore è intervenuto anche Carlo Sibilia che ha annunciato di aver riferito tutto alla Polizia di Stato per gli opportuni controlli ma la querelle a quanto pare prosegue. Nel pomeriggio Fedez ha pubblicato nuove Instagram Stories sulla questione che poi ha deciso di raggruppare in un unico video pubblicato sul suo seguitissimo profilo social affinché non si perdesse di vista: “Avrei voluto utilizzare i miei spazi social per veicolare messaggi positivi e incoraggianti ma purtroppo anche di fronte ad una tragedia simile c’è chi non conosce limiti alla vergogna”, ha scritto nella didascalia al video caricato sul suo IGTV. “Quello che il Codacons sta facendo, con la criminalizzazione delle raccolte fondi su Gofundme potrebbe avere delle conseguenze disastrose”, ha aggiunto, invitando alla piena condivisione del filmato.



FEDEZ VS CODACONS: “DA RIENZI MINACCE”

Secondo Fedez, il presidente del Codacons, Carlo Rienzi, anche oggi avrebbe fatto “un altro passo falso”. Il riferimento è ad un video Youtube postato sul canale dell’associazione a tutela dei consumatori, nel quale Rienzi avrebbe dato “letteralmente dei criminali” ai Ferragnez “per aver raccolto 4 milioni di euro con cui è stata costruita una terapia intensiva da zero”. Rienzi, come spiega Fedez, avrebbe continuato a sostenere che il sito GoFoundMe sia associato a Fedez ed alla consorte: “Questa persona probabilmente ha vissuto in una caverna per gli ultimi 10 anni”, commenta il rapper. “E sostiene che siano stati loro a togliere la commissione del 10% di mancia e non lo sa che lo abbiamo fatto noi per primi senza sbandierarlo al vento”, dice. Inoltre, ha precisato Fedez, “Noi non abbiamo neanche toccato i soldi, perché finivano direttamente nel conto dell’ospedale”. Replicando alle accuse di Codacons ha proseguito adirato Fedez: “Fa finta di non sapere che noi, 250mila euro da GoFundMe, ce li siamo fatti dare e li abbiamo donati agli ospedali pubblici! Ma come si fa?!”. Rienzi, secondo l’artista, starebbe contribuendo a diffondere notizie false. Il rapper ha quindi ricordato che Codacons starebbe cercando di bloccare tutte le raccolte fondi su GoFoundMe. “Questa persona oltretutto sta cercando di minacciarmi e intimidirmi in tutte le maniere possibili”, ha tuonato ancora l’artista riferendosi a Rienzi ed ai dubbi sulla recente vendita della sua società proprio in questo momento. “Ha minacciato di mandarmi la Guardia di Finanza in casa. Signor Rienzi, io ho appena subito un controllo della Guardia di Finanza. Ho una società che dà da mangiare a venti persone, pago milioni di euro di tasse e non ho un solo conto all’estero. Sono appena stato acquisito da una società quotata in borsa, che garantisce massima trasparenza perché è tutto pubblico. Io sono qua, in tutta la mia trasparenza. Vorrei che lei facesse lo stesso”. Rivolgendosi al Codacons si è detto disposto, martedì, a fornire tutti i dati dei pazienti in cura presso la struttura finanziata: “Spero che riusciate a capire che quello che state facendo non solo è pericoloso ma non serve un cazz* ad aiutare nessuno se non i vostri interessi”.